Smantellata rete di spacciatori: in Bergamasca una delle basi dei rifornitori di cocaina e hashish

Droga In tutto 23 arresti dei Carabinieri tra Emilia Romagna e Lombardia. Sono 33 gli indagati per spaccio di cocaina e hashish.

Operazione antidroga dei carabinieri di Parma, coordinati dalla Procura e supportati dai colleghi di Bergamo, Brescia, Reggio Emilia e Bologna. I militari hanno eseguito in diverse città dell’Emilia-Romagna e della Lombardia un provvedimento di custodia cautelare emesso dal Gip nei confronti di 28 persone - di cui 20 in carcere, 5 agli arresti domiciliari e 3 con obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria - nell’ambito di un’indagine che conta 33 indagati. In tutto, ad oggi (venerdì 17 giugno), sono state eseguite 17 ordinanze di custodia in carcere, 5 ai domiciliari e tre obblighi di firma. I reati contestati sono, a vario titolo, detenzione ai fini di spaccio e vendita di sostanza stupefacente, ma anche rapina e lesioni.

«Roba da masticare» o «scarpa»: le frasi di copertura

Le indagini hanno avuto origine nel luglio 2020 dopo il sequestro di una modica quantità di stupefacente. Da qui è partita l’attività investigativa che ha permesso di raccogliere indizi su molti soggetti in grado di movimentare ingenti quantitativi di cocaina e hashish destinati poi a essere ceduti, attraverso una rete di spacciatori, a un elevato numero di consumatori della provincia di Parma. I canali di approvvigionamento sarebbero alcuni rifornitori su Bologna, nel Reggiano e nella Bergamasca. Gli indagati utilizzavano schede telefoniche prepagate intestate a persone inesistenti, effettuando poi le consegne con un frequente cambio dei mezzi di trasporto, talvolta presi a noleggio. Dalle telefonate intercettate è emerso anche il ricorso a frasi di «copertura» per indicare la droga: così l’hashish diventava «la roba del Marocco», oppure la cocaina «roba da masticare» o «scarpa».

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