«Smart Badant», on line il corso per prendersi cura degli anziani

La presentazione . L’iniziativa è di Ats: otto video in italiano con sottotitoli in rumeno e portoghese a cui si può accedere con un Qr code.

Un corso di formazione rapido, accessibile e multilingue per badanti. Otto video (e un nono in arrivo) di 5 minuti ciascuno, caricati su YouTube e scaricabili con un codice Qr sul cellulare. L’iniziativa «Smart Badant», presentata oggi 1 marzo 2023, è di Ats ed è rivolta alle circa 12mila badanti che operano in provincia. Migliorare la presa in carico delle fragilità, rafforzando i concetti di medicina di territorio e di domicilio come luogo di cura; è questo l’obiettivo del progetto, realizzato in collaborazione con medici di base, operatori delle Rsa e infermieri.

Il contenuto dei video

I video mostrano come occuparsi degli anziani non autosufficienti, dando suggerimenti su come misurare i parametri vitali, come alzarli dal letto e trasferirli in carrozzina, vestirli e dare loro cibo e farmaci. Disponibili in italiano con sottotitoli in rumeno e portoghese, presto arriveranno anche altre lingue: francese, inglese e ucraino. «Le badanti rivestono un ruolo sempre più importante nel rendere sostenibile il lavoro di assistenza e di cura – ha detto Massimo Giupponi, direttore generale di Ats –. Parliamo di un esercito di operatori, di cui il 43% vive ancora in clandestinità, che rappresentano una risorsa per il sistema sociosanitario e che vanno sostenuti e messi nelle condizioni di svolgere il loro compito». Vanno in questa direzione il progetto di Ats e pure la legge lombarda che a fine 2022, come ha ricordato l’assessore regionale alla Solidarietà sociale Elena Lucchini, ha stanziato 300mila euro per finanziare iniziative a sostegno dei care-giver, cui si sono aggiunti altri 4 milioni di risorse statali.

La collaborazione con i medici di base

«È un progetto necessario perché prova ad uscire dalla “preoccupazione”, occupandosi direttamente dell’assistenza dei malati cronici a domicilio», ha detto Fabrizio Lazzarini, direttore generale di Fondazione Carisma, ricordando che a fronte di 4 milioni over 65 non autosufficienti ci sono in Italia solo 280mila posti letto residenziali, meno di 30mila posti nei centri diurni e poco più di 1,2 milioni di badanti. «Oggi l’assistenza è in mano a loro – ha aggiunto – e dobbiamo porci anche il problema della qualità del servizio». Insieme a Fondazione Carisma, hanno collaborato al progetto di Ats anche i medici di famiglia, con il patrocinio dell’Ordine: «Le badanti sono il miglior “device” di tele-monitoraggio – ha detto il presidente Guido Marinoni – e fanno parte di una rete che funziona solo se è efficace e capillare». Sul bisogno di tutelare meglio i diritti delle badanti è intervenuta anche Lucia De Ponti, presidente di Lilt Bergamo, mentre Valentino Colombi, medico di medicina generale, ha ribadito la necessità che le badanti diventino «sentinelle sul territorio per evitare tanti ricoveri in ospedale». Al via, col progetto, una massiccia campagna di comunicazione (anche social) con il contributo di farmacie, medici, Rsa e ospedali.

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