Sosta nei posti auto per disabili: già 249 multe, scattano i rincari

In media una sanzione al giorno: quasi «doppiato» il 2020. La comandante della Polizia locale di Bergamo: «Questione di senso civico».

Tra le violazioni al Codice della strada è sicuramente la più fastidiosa: occupare posti riservati alle persone disabili, solitamente posizionati più vicino agli ingressi delle strutture pubbliche e private, proprio per agevolare chi ha difficoltà di movimento . Nonostante la presenza di cartelli, righe gialle e simboli evidenti, anche a Bergamo c’è ancora chi parcheggia in questi spazi riservati: anche per questo il Consiglio dei ministri ha stabilito a inizio settembre il raddoppio della sanzione per chi commette questa infrazione. Se prima, infatti, la multa poteva andare da un minimo di 85 a un massimo di 338 euro, adesso le sanzioni partono da 168 – dunque il doppio – e possono arrivare, nei casi ritenuti più gravi, fino a 672 euro.

Ma quanti sono i trasgressori in città? Dall’inizio dell’anno e fino alla fine di agosto la polizia locale ha emesso qualcosa come 249 multe ad altrettanti automobilisti che avevano posteggiato senza averne diritto e, dunque, senza il relativo e obbligatorio tagliando da esporre sul parabrezza.

Un dato non irrilevante: in media, infatti, si è trattato di una sanzione al giorno comminata dalla sola polizia locale (anche le forze dell’ordine, polizia stradale e carabinieri in primis, possono infatti rilevare queste contravvenzioni) nel territorio cittadino. Un dato che ha già quasi raggiunto quello delle multe di tutto il 2020: anno che, complice la pandemia e il primo lockdown, ha fatto registrare un po’ in tutti gli ambiti dei dati ridimensionati. Infatti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2020 la polizia locale ha comminato 291 multe a chi ha posteggiato nei parcheggi per i disabili.

«Oltre al nostro compito repressivo verso questi comportamenti, che continua a esserci – sottolinea Gabriella Messina, comandante della polizia locale – è importante sensibilizzare le persone spiegando loro che è una questione di rispetto e di senso di civiltà verso chi ha la necessità di usufruire di quegli stalli. Quella persona potrebbe essere un genitore, un figlio oppure un amico che ha delle difficoltà e che può non essere così fortunato come noi». Un concetto sposato in pieno anche dal legislatore, che ha inasprito le sanzioni nel nuovo decreto legge Infrastrutture e trasporti. Decreto che prevede anche una facoltà per i Comuni, quella di riservare aree di sosta – temporanee o permanenti – a vetture che trasportano disabili, ad auto elettriche, al carico e scarico di merce oppure al trasporto scolastico: nel provvedimento del Consiglio dei ministri si fa infatti riferimento a specifici incentivi in tal senso per le amministrazioni locali . Altro aspetto riguarda i finanziamenti previsti per i Comuni che garantiscano la sosta gratuita anche nelle aree blu (dunque a pagamento) a disabili che non abbiano trovato parcheggio nelle zone di sosta riservate.

Altra novità contenuta nel dl che non riguarda i disabili ma comunque persone che necessitano di posti auto riservati è l’ufficializzazione dei parcheggi rosa: si tratta degli stalli riservati alle donne in gravidanza oppure con bambini fino a due anni . Parcheggi che, al momento, si trovano quasi esclusivamente nelle aree commerciali e che, di fatto, non hanno mai previsto alcun obbligo (anche perché le forze dell’ordine non possono comminare sanzioni in aree private): non piazzarci la propria auto è pertanto sempre stato soltanto un gesto di cortesia verso le donne in gravidanza o con bambini piccoli.

Ora il nuovo decreto legge rende ufficiali questi posteggi rosa, che entrano a pieno titolo tra i parcheggi previsti dal Codice della strada. Di conseguenza, occuparli abusivamente comporterà delle sanzioni che non sono ancora però state definite nei dettagli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA