«Spegnere le luci? Occhio alla sicurezza»

Il fenomeno. L’iniziativa di Comuni, aziende e cittadini arriva in un periodo già a rischio furti per il cambio dell’ora. Il prefetto: «Spese alte, ma l’illuminazione resti adeguata». Il questore: «I privati puntino su impianti a fotocellule».

Il caro bollette e l’arrivo dell’autunno stanno spingendo amministrazioni comunali, aziende, negozi e privati cittadini a tentare di risparmiare sulla luce, sperando così di non ricevere conti esorbitanti dalle compagnie elettriche. Qualche Comune ha già avanzato l’idea di ridurre il numero di lampioni accesi di notte, qualche privato pensa a sua volta di spegnere qualche luce notturna, esterna o interna, di casa, ditta o negozio. Tutto comprensibile, ma c’è una conseguenza che non va sottovalutata: quella della sicurezza.

Qualche Comune ha già avanzato l’idea di ridurre il numero di lampioni accesi di notte

Più c’è buio e più ladri e malintenzionati ci sguazzano. Tant’è vero che tutti gli anni, proprio in questo periodo di inizio autunno, con il ritorno dell’ora solare e le lancette dell’orologio tirate indietro di un’ora, si registra un già naturale incremento dei furti, in primis nelle abitazioni. Per questo l’invito è comunque quello di ben calibrare vantaggi e rischi. «Stiamo assistendo in questo periodo a un incremento della spesa per l’elettricità, che va a pesare soprattutto sui centri abitati più piccoli, ma anche sui più grandi – sottolinea il prefetto Enrico Ricci –: le amministrazioni ricevono conti piuttosto elevati. Da parte nostra e delle forze dell’ordine c’è al contempo tutto l’interesse perché l’illuminazione sia adeguata. Anche se in alcune zone l’andamento della criminalità è piuttosto confortante e i reati, per fortuna, sono davvero pochi».

Abbiamo chiesto ai Comuni di verificare la possibilità di non arrivare allo spegnimento totale dell’illuminazione – sottolinea ancora il prefetto –, ma provvedere, per esempio, a tenere acceso un lampione sì e uno no.

L’illuminazione «ridotta» delle strade potrebbe inoltre causare un altro problema: «Abbiamo chiesto ai Comuni di verificare la possibilità di non arrivare allo spegnimento totale dell’illuminazione – sottolinea ancora il prefetto –, ma provvedere, per esempio, a tenere acceso un lampione sì e uno no. Anche se, nel caso delle illuminazioni con i led, l’accensione alternata dei punti luce potrebbe causare fenomeni di abbagliamento pericolosi per gli automobilisti. Dunque si inserirebbe anche questa problematica legata alla circolazione stradale. La questione richiede dunque una valutazione complessiva a livello centrale tra Comuni e forze di polizia per arrivare a una soluzione adeguata».

Sulla stessa linea d’onda il questore Stanislao Schimera: «Dal nostro punto di vista è fondamentale rimarcare il tema della sicurezza dove amministrazioni comunali prendono iniziative di oscuramento dei loro territori: decisione che ci lascia un po’ di preoccupazione perché la conseguenza potrebbe essere un incremento dei reati predatori. Ci auguriamo che i Comuni possano trovare specifici accordi con le società che erogano l’energia elettrica e trovino soluzioni alternative allo spegnimento completo della luce di notte. Noi ovviamente spingiamo verso questa ipotesi».

Il Questore: «Dal nostro punto di vista è fondamentale rimarcare il tema della sicurezza dove amministrazioni comunali prendono iniziative di oscuramento dei loro territori»

Stesso discorso per i privati: «L’invito è quello di utilizzare sistemi di illuminazione esterna con fotocellule – consiglia il questore Schimera –, in modo che la luce si accenda soltanto al passaggio di vetture o persone. Potrebbe essere un deterrente che garantirebbe comunque il livello di luminosità necessario a garantire la sicurezza di case o aziende. Si tratta tra l’altro di sistemi che non costano eccessivamente e che consentono un risparmio immediato e concreto sull’energia elettrica».

Il timore è che nei prossimi mesi possano crescere i furti più di quanto già crescono tutti gli anni in questo periodo. Il trend dei dati dell’estate ha intanto fatto registrare una diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: tra giugno e settembre di quest’anno a Bergamo e provincia si sono registrati 4.028 furti (1.070 solo nel capoluogo), mentre negli stessi quattro mesi del 2021 erano stati 4.196 (di cui 1.096 in città). Lieve incremento solo per i furti in casa, saliti da 708 a 744 in tutta la provincia, mentre nel capoluogo sono scesi da 143 a 124. I furti su auto in sosta sono passati da 474 a 447 (e da 155 a 139 in città), i furti di auto sono rimasti pressoché stabili in tutta la Bergamasca – 142 nell’estate 2021 e 143 nell’estate di quest’anno – mentre sono cresciuti in città, da 21 a 29.

I furti di motocicli sono infine scesi da 33 a 19 (e da 13 a 8 nel capoluogo).

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