
Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 07 Luglio 2025
Telemarketing illecito dall’estero, scatta il giro di vite dell’Agcom dal 19 agosto
LA MISURA. Maglie strette contro le pratiche abusive: spesso celano truffe. Adiconsum e Federconsumatori: «Positivo, ma ora attendiamo risultati».
La valutazione è positiva. Ma ora si attendono risultati. È questo, in sintesi, il giudizio che le espressioni bergamasche di Federconsumatori e Adiconsum danno del provvedimento dell’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, contro le pratiche abusive di telemarketing e teleselling. Il fenomeno, diffuso e assillante (nulla a che vedere con i call center legali), si chiama «spoofing» e si manifesta in frequenti telefonate provenienti da numeri «finti», siano essi fissi o mobili, italiani o esteri: aggirano il Registro delle opposizioni e talvolta sono veicolo di truffe.
Il fenomeno, diffuso e assillante (nulla a che vedere con i call center legali), si chiama «spoofing» e si manifesta in frequenti telefonate provenienti da numeri «finti», siano essi fissi o mobili, italiani o esteri: aggirano il Registro delle opposizioni e talvolta sono veicolo di truffe
Dopo un tavolo tecnico cui hanno partecipato gestori telefonici e associazioni dei consumatori, l’Agcom farà scattare dal 19 agosto il primo «step»: riguarderà il blocco delle chiamate dall’estero con numero chiamante italiano di rete fissa. Il secondo, dal 19 novembre, riguarderà il blocco delle chiamate con numero chiamante italiano di rete mobile. Gli operatori nazionali (e quelli internazionali di transito, i «carrier») avranno l’obbligo di bloccare e non terminare in Italia le chiamate con numero fisso italiano e quelle con numero mobile italiano, a meno che l’utente non sia «reale» e in roaming all’estero.
Il Registro delle opposizioni, al quale si comunicano i propri numeri di telefono, è efficace solo nei confronti dei call center legali. L’iscrizione deve essere però aggiornata periodicamente perché, come sottolinea Christian Perria, presidente di Federconsumatori Bergamo, «sottoscrivendo un nuovo contratto, e barrando le caselle per accettare il consenso per il trattamento, è come se si azzerasse la prima iscrizione». Questa è la ragione per cui «finora il Registro è stato un po’ un buco nell’acqua. Il sistema andrebbe rivisto totalmente. Chi non vuole ricevere telefonate di telemarketing, non deve riceverne. Punto». Quanto alle nuove misure, «il problema del telemarketing selvaggio dovrebbero parzialmente risolverlo. Dico “parzialmente” perché continueranno a operare coloro che hanno una numerazione legittima estera, e tutti quei numeri di call center e cellulari registrati sul territorio italiano».
Uno schema è questo: chi chiama, presentandosi come il gestore dell’utenza, chiede una «verifica dei dati», cambiando in realtà il gestore all’insaputa del malcapitato e lucrando illecitamente sulla commissione
Le truffe
«Quasi il 50% delle telefonate che i consumatori ricevono da aziende che si definiscono procacciatrici di contratti per i servizi energetici, sono inesistenti»
Pone invece l’accento sulle truffe telefoniche, specie nell’ambito delle utenze, Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo: «Riceviamo quotidianamente segnalazioni di persone che sono state raggirate da numeri telefonici non raggiungibili». Uno schema è questo: chi chiama, presentandosi come il gestore dell’utenza, chiede una «verifica dei dati», cambiando in realtà il gestore all’insaputa del malcapitato e lucrando illecitamente sulla commissione. Se la chiamata proviene da un call center «reale», allora «è possibile formalizzare il diritto al ripensamento»; ma è chiaramente impossibile farlo quando il numero del chiamante è fittizio. Carlo De Masi, presidente nazionale di Adiconsum, si è rivolto pubblicamente ad Arera, l’Autorità di regolazione per l’energia, denunciando: «Quasi il 50% delle telefonate che i consumatori ricevono da aziende che si definiscono procacciatrici di contratti per i servizi energetici, sono inesistenti». Ci sono poi, «in aumento», dice Busi, altri tipi di teletruffa: prenotazioni per viaggi fasulli o ingannevoli proposte di investimenti finanziari. In quest’ultimo caso, com’è successo proprio a Bergamo, chi chiama si presenta a nome di personaggi noti o aziende famose e propone esborsi «che partono da cifre basse, poche centinaia di euro, per invogliare, e poi crescono nel tempo fino ad arrivare a 180mila euro e anche di più con la promessa di alti rendimenti. Può cascarci chiunque, non solo coloro che non hanno strumenti culturali. I truffatori sono sempre più sofisticati».
© RIPRODUZIONE RISERVATA