Tennis Loreto, il cantiere è fermo al palo. Ma presto si ripartirà con la bonifica»

IL NUOVO CUS UNIVERSITARIO. La chiusura due anni e mezzo fa. Il recupero si è interrotto a luglio per il ritrovamento di una cisterna. Valesini: «Lavoriamo con UniBg per riprendere in fretta».

L’ultima partita è stata giocata a novembre 2022 sul campo da tennis di Loreto, ormai due anni e mezzo fa. Da allora la struttura, di proprietà del Comune, ma concessa all’Università di Bergamo in virtù di una convenzione, è ancora chiusa al pubblico. Sull’area sorgerà il futuro Cus, centro sportivo dell’ateneo, che manterrà la sua vocazione «tennistica», con sei nuovi campi dedicati agli studenti, ma aperti anche alla città.

La storia del cantiere

Il cantiere, avviato nel settembre 2023, è bloccato dal luglio dell’anno scorso quando è stata rinvenuta una cisterna interrata contenente gasolio, non completamente integra. Subito è scattato lo stop ai lavori, con la necessità di provvedere ai dovuti campionamenti e ad un successivo intervento di bonifica, in accordo con Arpa Lombardia. Che però, non è mai partito. Dopo mesi di fermo, qualcosa si sta muovendo: «Si sono avviate le attività per la delimitazione dell’area di bonifica e questa settimana si avvieranno le attività propedeutiche di bonifica», aggiorna l’Università di Bergamo, stazione appaltante del cantiere.

I ritardi del cantiere

Dei ritardi se ne parla anche sulle pagine dei social, sulle quali qualche appassionato tennista confessa il dispiacere nel vedere «i lavori fermi da mesi, senza contare che è ormai chiuso da diversi anni ed è un peccato per un impianto in una splendida posizione, accanto al parco e ai piedi dei colli. Ovviamente non è la priorità della nostra città, ma a molti appassionati e praticanti interessa».

Nessuna ipotesi sulla riapertura

Sui tempi di riapertura non c’è alcuna ipotesi, l’Università spiega che «il punto si potrà fare a valle delle operazioni di bonifica». Il cantiere si era tra l’altro già scontrato con qualche intoppo all’inizio lavori, quando emergeva la necessità di preservare due alberi lungo il perimetro dell’area. Questo aveva portato a dover modificare il tracciato degli impianti di teleriscaldamento. Allora era stata anche ritrovata una prima cisterna, ma per la raccolta dell’acqua. La data di fine lavori era quindi slittata da settembre a novembre 2024. Poi, a luglio dell’anno sorso il ritrovamento della cisterna di gasolio e lo stop. Ad ottobre l’Università annunciava «un rallentamento dei lavori. La nuova data di conclusione - scriveva in una nota l’ateneo – verrà stabilita in base alle indicazioni di Arpa, garantendo che ogni decisione sia presa nel rispetto dell’ambiente e della sicurezza pubblica».

Dopo gli approfondimenti del caso, sembra che le operazioni di bonifica siano ormai imminenti. Il Comune di Bergamo, che ha concesso la struttura all’ateneo per i prossimi 30 anni a fronte della sua completa riqualificazione, spiega, per voce dell’assessore al Patrimonio Francesco Valesini, che «si sta lavorando insieme all’Università per arrivare quanto prima a riattivare le operazioni di cantiere e completare le opere».

Il progetto in dettaglio

Il progetto prevede la realizzazione di sei nuovi campi da tennis, di cui quattro con copertura permanente e due campi polivalenti, distribuiti su circa 11mila metri quadri. A causa di una serie di imprevisti (come la necessità di allacciarsi alla rete fognaria e al nuovo percorso del teleriscaldamento) e all’inflazione che ha inciso sulle materie prime, il quadro economico è mutato nel tempo, con il costo dell’opera passato da 940mila euro (questa la cifra preventivata nel 2021) a 2 milioni e 735mila euro (per questa ragione, i tempi per la concessione della struttura sono passati da 25 a 30 anni). Ed ora si dovranno fare i conti anche con i costi della bonifica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA