Torre del Gombito, nuova «verifica». Ma i fondi per il restauro non ci sono

IN CITTÀ . Tornano in azione gli operai «acrobati» per monitorare la stabilità delle pietre. L’assessore Rota: «Così potremo togliere i parasassi». Ma altri lavori non sono programmati.

È questione di giorni e i restauratori «acrobati» torneranno a calarsi dalla torre di Gombito, picchettando le singole pietre, alla ricerca di eventuali frammenti a rischio caduta. L’antico manufatto resterà un osservato speciale fino quando il Comune non troverà le risorse (si stimano tra i 600 e gli 800mila euro) per intervenire in modo risolutivo, con un restauro complessivo. Ogni quattro mesi gli operai «rocciatori» ingaggiati dai Lavori pubblici ispezioneranno i conci in arenaria e le malte che fanno da collante, rimuovendo anche la vegetazione infestante, scongiurando cedimenti.

Ogni quattro mesi gli operai «rocciatori» ingaggiati dai Lavori pubblici ispezioneranno i conci in arenaria e le malte che fanno da collante, rimuovendo anche la vegetazione infestante, scongiurando cedimenti

Gli ultimi lavori risalgono allo scorso febbraio quando, nel cuore del centro pedonale di Bergamo Alta, dalla torre del materiale precipitava sulla Corsarola, senza creare danni a persone o cose. Lo stesso episodio nell’ottobre 2023, anche allora non ci furono conseguenze. Ma l’allerta è alta attorno alla torre. Tanto che a distanza di pochi mesi Palafrizzoni ha già previsto un altro intervento di messa in sicurezza. E così, si diceva, sarà per il futuro. «L’impresa Edilizia acrobatica tornerà nei prossimi giorni per lavorare sulla torre di Gombito – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Ferruccio Rota –. Abbiamo stabilito delle verifiche periodiche ogni quattro mesi, quindi tre volte all’anno. Concluso questo primo intervento si potranno finalmente togliere i parasassi posizionati alla base che, obiettivamente, non sono gradevoli da vedere».

«L’edificio storico dovrà essere restaurato ma non abbiamo risorse a disposizione. In questo momento gli sforzi economici del Comune si stanno concentrando sulla messa in sicurezza della biblioteca Mai (un intervento stimato in 12 milioni di euro, ndr)»

La situazione attuale

La struttura posticcia in metallo e assi di legno è posta all’ingresso della torre, sede dell’ufficio turistico di Bergamo Alta. Una presenza fissa ormai da due anni. Per mitigarla i pannelli posti sul fronte sono stati dipinti di color grigio «arenaria» ed è stato affisso un foglio con la «I» di ufficio informazioni. Ma resta comunque un elemento di disturbo nell’apprezzare la torre del XII secolo posta al centro del «decumano» e del «cardo» di impronta romana (tra via Lupo e via Colleoni), con la sua mirabile altezza (52 metri) e i suoi 6.827 conci di pietra di Sarnico. Dalle prossime settimane la vista sarà liberata dalle «mantovane parasassi», ma ciò non significa che la situazione sarà del tutto sanata. I «check» dei restauratori-funanboli continueranno fino a che, questa la strada scelta dal Comune, non si provvederà a un restauro completo (tra le ipotesi, accennate a febbraio, quando si registrava il secondo episodio di caduta di materiale dalla torre, c’era il posizionamento di una struttura parasassi esteticamente meno impattante).

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I «check» dei restauratori-funanboli continueranno fino a che, questa la strada scelta dal Comune, non si provvederà a un restauro completo

«Questa modalità di lavoro, con controlli puntuali sulla torre, andrà avanti sicuramente per tutto l’anno – fa il punto l’assessore Ferruccio Rota –. L’edificio storico dovrà essere restaurato ma non abbiamo risorse a disposizione. In questo momento gli sforzi economici del Comune si stanno concentrando sulla messa in sicurezza della biblioteca Mai (un intervento stimato in 12 milioni di euro, ndr)». Non resta allora che godersi lo spettacolo dei rocciatori che si caleranno dalla torre, in programma almeno due volte nel 2025. Come lo scorso febbraio, quando gruppetti di turisti (e non) si erano fermati ai piedi della torre, scattando video e foto diventati virali sui social.

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