Treni e autobus, arriva un bonus di 60 euro. Perso un abbonato su quattro

Trasporti Sarà erogato per redditi fino a 35mila euro. Ma il Covid incide ancora sui bilanci delle aziende. Nei primi 5 mesi dell’anno, ricavi in calo di 1,5 milioni.

La prossima settimana gli aumenti del trasporto pubblico locale saranno nero su bianco: più 7% per l’urbano e 10 per l’extraurbano, anche se sarà possibile una modulazione differente secondo il titolo di viaggio, quindi con un probabile maggiore aggravio sul biglietto singolo a favore degli abbonamenti. Nell’attesa da settembre «per tutti gli utenti del trasporto pubblico, con reddito fino a 35mila euro, sarà possibile richiedere un bonus per la mobilità. La misura ha una dotazione finanziaria di 79 milioni di euro. Il bonus può essere pari al 100% di quanto speso con un limite massimo di 60 euro per ciascun beneficiario e deve essere eseguito entro il 31 dicembre» annunciano i ministri del Lavoro e delle Infrastrutture, Andrea Orlando ed Enrico Giovannini.

Misura economica e ambientale

Il bonus potrà essere usato su abbonamenti annuali, mensili o relativi a più mensilità. «Sono esclusi i servizi di prima classe, executive, business, e le fasce più alte del trasporto ferroviario», ha precisato Orlando che ha definito il provvedimento come «un sostegno concreto per studenti, lavoratori, pensionati, su gomma e su ferro e l’ambizione è rendere strutturale il bonus» anche se «il quadro politico ci consiglia cautela». Una misura dalla doppia valenza: «Un’occasione per incentivare l’uso del trasporto pubblico locale ed è un esempio di provvedimento che, come auspichiamo, produrrà ricadute positive anche dal punto di vista della sostenibilità sociale e ambientale» aggiunge Giovannini. La piattaforma (www.bonustrasporti.lavoro.gov.it) sulla quale richiederlo è in fase di perfezionamento, attraverso la collaborazione con tutte le aziende del Tpl, l’obiettivo è rilasciarla nelle prossime settimane.

«Un’occasione per incentivare l’uso del trasporto pubblico locale ed è un esempio di provvedimento che, come auspichiamo, produrrà ricadute positive anche dal punto di vista della sostenibilità sociale e ambientale»

Domanda in ripresa ma debole

«Ben vengano questi provvedimenti che aiutano a incentivare il trasporto pubblico in un momento che, pur con segnali di ripresa, resta complesso» commenta Liliana Donato, direttore generale di Atb, pronta a lanciare «dal 22 agosto la campagna abbonamenti». Anche se tra le aziende di trasporto c’era qualche perplessità sull’ipotesi che il bonus potesse essere ripetuto ogni mese fino a dicembre, eventualità che però parrebbe scongiurata a quanto emerge dai corridoi del ministero.

Il momento resta complesso perché all’appello delle aziende manca circa il 25% degli abbonamenti rispetto al 2019, l’ultimo anno prima del Covid. Parte erano quelli in capo agli studenti universitari «e anche per questo la decisione di tornare a lezioni in presenza è un’ottima notizia» commenta Donato. Nel 2019 gli introiti da tariffa (biglietti e abbonamenti) di Atb ammontavano a 14,8 milioni: il 2021 si è chiuso a quota 9, mentre le previsioni per il 2022 sono di raggiungere i 12 milioni. In percentuale vuol dire comunque il 19 in meno. Anche da Arriva confermano che lo scarto tra gli abbonamenti pre e post Covid si assesta su una quota intorno al 25%, mentre le previsioni dei viaggiatori di Trenord per l’anno in corso sono di un meno 26% rispetto al 2019 (nel 2021 il calo è stato del 44) e di una conseguente contrazione dei ricavi di 90 milioni. Interessante però un dato di Trenord sulle abitudini di viaggio: nei primi 5 mesi dell’anno si registra un calo del 10% (dal 48 al 38) della quota degli abbonamenti e un aumento del 7% dei titoli occasionali, biglietti in primis.

In aumento progressivo anche i ricavi tariffari che si attestano a un meno 15%, dato in continua crescita: era meno 36 a gennaio, 26 a febbraio, 19 a marzo e 16 ad aprile

Tornando in ambito bergamasco, l’analisi dei primi 5 mesi 2022 dell’Agenzia del trasporto pubblico locale registra sì una ripresa della domanda, ma ancora debole: da un meno 31% di passeggeri a gennaio a un meno 22 di maggio.

In aumento progressivo anche i ricavi tariffari che si attestano a un meno 15%, dato in continua crescita: era meno 36 a gennaio, 26 a febbraio, 19 a marzo e 16 ad aprile. In termini assoluti, da gennaio a maggio mancano all’appello 1,51 milioni di euro: i ricavi erano 9,94 milioni nei primi 5 mesi del 2019, ora si sono attestati a 8,43.

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