Treni, studenti a piedi e genitori esasperati: «Linea da incubo»

Lecco-Bergamo. Mercoledì 6 dicembre mattina treno fermo a Ponte. Ma è solo l’ultimo episodio: «Continui ritardi a scuola». E cresce la preoccupazione per i tre anni di cantiere.

Un altro inizio di giornata da incubo, mercoledì 6 dicembre, sulla linea Lecco-Bergamo: il treno delle 6,30 da Lecco (su cui salgono numerosi studenti e pendolari dell’Isola e Valle San Martino per raggiungere la città) si è fermato a Ponte San Pietro per un guasto, costringendo i viaggiatori, tra cui molti ragazzi, ad aspettare i convogli successivi o a optare per l’autobus.

Esasperati sono ovviamente gli utenti, ma in molti casi anche le famiglie di giovani che si muovono ogni giorno dall’Isola per frequentare le scuole superiori della città: «È un odissea quotidiana – ha scritto una lettrice al nostro giornale –. I ragazzi continuano a prendere ritardi sul registro ed entrare alla seconda ora, perdendo pure verifiche, interrogazioni e spiegazioni».

In classe alle 10

Mercoledì, in qualche caso, gli studenti la cui scuola non è poi vicina alla stazione di Bergamo non sono riusciti ad arrivare in classe nemmeno per le 9, entrando a lezione alle 10. «Escono di casa alle 6,30 e arrivano a scuola alle 9», sbotta una mamma, tra le referenti del gruppo di pendolari che sta cercando di portare all’attenzione i problemi della tratta. Il treno delle 6,30 da Lecco, che passa da Cisano alle 6,49 per arrivare a piazzale Marconi alle 7,16, è peraltro il primo della mattina sulla Lecco-Bergamo: «Anche volendo, non si potrebbe anticipare la partenza. Tra l’altro, quando invece il treno è puntuale i ragazzi, se non vanno al bar, stanno al freddo in attesa dell’apertura delle scuole».

L’episodio di ieri non è certo il primo: solo per limitarci all’ultima settimana, già il mercoledì precedente era successa la stessa cosa, col convoglio del mattino fermato a Ponte San Pietro, pare per malfunzionamento della linea. «Chi è costretto a prendere l’autobus si ritrova pure a pagare doppio biglietto. Lo sconto di 20 euro al mese ci serve a ben poco».

Il riferimento è al bonus del 30% sugli abbonamenti mensili che Trenord fa scattare quando una linea non rispetta gli indici di affidabilità e puntualità previsti. Nel 2023 la Lecco-Bergamo-Brescia si è aggiudicata lo «sconto» per ben sette mesi (dicembre compreso), a conferma di criticità che i pendolari segnalano da tempo, tra ritardi e corse soppresse.

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Cantiere da febbraio

Accanto ai disagi del periodo, cresce tra i viaggiatori la preoccupazione per ciò che accadrà dal 5 febbraio, quando prenderanno il via i lavori di raddoppio della linea tra Bergamo e Ponte San Pietro. La tratta verrà chiusa per tre anni. Trenord ha peraltro evidenziato già nelle scorse settimane che alcuni degli attuali disagi sulla linea sono dovuti all’avvio di lavori propedutici al raddoppio.

«Non è un problema solo dei pendolari: se si intaseranno ancor di più le strade, la questione riguarderà tutti», osservano dal gruppo di viaggiatori della Lecco-Bergamo. A fronte di una richiesta di chiarimenti, Rfi ha ribadito che, per motivi di sicurezza, non sarà possibile costruire il nuovo binario mantenendo in funzione quello esistente. Il progetto prevede anche l’adeguamento delle stazioni di Ponte, Bergamo, Bergamo Ospedale, e una nuova fermata a Curno.

I pendolari fanno sapere che l’intenzione è di mandare una lettera a Provincia, Regione e Prefettura, evidenziando i punti di domanda per i prossimi tre anni. Dei servizi sostitutivi che verranno messi in campo si sa per ora ben poco: Trenord fa sapere che modalità e orari saranno comunicati nel mese di gennaio. Anche i sindaci dell’Ambito Isola Bergamasca (Aib) di recente hanno scritto al Prefetto chiedendo una riunione. Tra le domande dei primi cittadini c’è l’organizzazione prevista, oltre che a Ponte San Pietro, per le stazioni di Terno, Calusco, Ambivere, Pontida e Cisano, e lo stato del piano di trasporto in sostituzione dei treni.

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