UniBg celebra i trent’anni di Ingegneria. Il rettore: «Ora ci attendono nuove sfide»

L’anniversario. Studenti oltre quota 4mila e corsi interdisciplinari al campus di Dalmine. Un convegno per fare il punto del lavoro fatto e immaginare il futuro.

Oltre quattromila iscritti (quest’anno superate le 800 matricole) e cento docenti di ruolo; cinque corsi di studio triennali, sette magistrali e due corsi di dottorato di ricerca. Sono i numeri della Scuola di Ingegneria dell’Università degli studi di Bergamo, alla quale fanno riferimento i due dipartimenti di Ingegneria e Scienze applicate e di Ingegneria gestionale, dell’informazione e della produzione. Trent’anni fa la nascita della facoltà, poi evolutasi nella conformazione attuale. Venerdì 28 ottobre al campus di Dalmine un convegno celebrerà l’anniversario, per fare il punto del lavoro fatto sin qui e per guardare al futuro.

«Vincente la scelta di diversificare i corsi di laurea in presenza di competitor territoriali come il Politecnico di Milano e gli atenei di Brescia e Pavia»

«Oggi Ingegneria è una parte importante dell’ateneo – sostiene l’ex rettore Stefano Paleari – è un presidio territoriale, un agente del cambiamento che si è guadagnato il ruolo di interlocutore del tessuto economico e industriale. Il cammino è stato lungo ma ha visto persone con caratteri e caratteristiche diverse remare tutte nella stessa direzione, e i risultati si vedono». Il successore di Paleari, Remo Morzenti Pellegrini, afferma che «la forte crescita registrata da Ingegneria negli ultimi anni è merito di un’azione capillare che ha visto lavorare insieme ateneo, rettori, presidi, dipartimenti e scuola» e sottolinea l’importanza del legame stretto da UniBg con il sistema delle imprese del territorio, definendo «vincente la scelta di diversificare i corsi di laurea in presenza di competitor territoriali come il Politecnico di Milano e le università di Brescia e Pavia».

Il futuro porterà nuovi spazi e laboratori, «anche alla luce dei progetti del Pnrr», spiega il rettore Sergio Cavalieri

Il convegno al campus di Dalmine (aperto al pubblico previa registrazione) sarà l’occasione «per immaginare il futuro» spiega il rettore in carica, Sergio Cavalieri. Partendo dall’idea di un’ ingegneria più interdisciplinare, in grado di interloquire con altri settori. Il futuro porterà nuovi spazi e laboratori, «anche alla luce dei nuovi progetti del Pnrr» continua il rettore. Fermato per problemi tecnici il cantiere che avrebbe dovuto ampliare il campus, «quegli spazi ci servono e andranno reimmaginati, anche per via dell’aumento del numero degli studenti» anticipa Cavalieri.

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