Vacanze in camping: nella Bergamasca resistono 12 strutture

TURISMO. Dalle valli al Sebino, tende e bungalow accolgono soprattutto stanziali, con qualche eccezione.

Strutture realizzate più di trent’anni fa, piazzole occupate principalmente da clienti stanziali, conduzione familiare. È l’identikit di quasi tutti i campeggi bergamaschi, realtà ricettive che, a parte rare eccezioni, rischiano di non intercettare i flussi turistici che oggi sono perlopiù caratterizzati da soggiorni brevi, ricchi di esperienze e accento internazionale. Tuttavia, proprietari e gestori non cedono alla lamentazione e anzi rinnovano il proprio impegno per essere ospitali e accoglienti con tutti i visitatori, sapendo che il contatto con la natura, montagna o lago che sia, è il loro punto di forza.

Dieci campeggi (più due)

In provincia di Bergamo risultano essere attivi attualmente dieci campeggi più due agricampeggi – quelli di Bossico e Schilpario –, concentrati nelle valli e sui laghi, che mettono a disposizione complessivamente quasi 1.500 piazzole. Si tratta di realtà nate negli Anni Settanta e Ottanta, quando si diffondevano tende e roulotte. «Questo campeggio – conferma Patrizia Ganzetti, del Patrice di Castione della Presolana – lo costruì mio padre quasi cinquant’anni fa: aveva una tipografia a Milano, ma era innamorato di questo posto. Aveva messo la sua tenda, e piano piano ha iniziato ad accogliere amici e conoscenti, fino a realizzare quattro bungalow e più di cento piazzole. Qui il posto è bello, per gli amanti della montagna in estate c’è tutta la Presolana da esplorare e d’inverno possono sciare qui o a Colere. Io però ho la mia età, e sinceramente il lavoro fisico comincia a pesarmi: da sola, devo effettuare tutte le manutenzioni. Se arrivasse qualcuno pronto a darmi una mano sarei contenta».

Dalla Presolana all’Alben

Può contare sulla collaborazione e il sostegno dei familiari invece Fausta Tiraboschi, la titolare del campeggio di Zambla aperto nel 1989: «Mio fratello – racconta – ha un’azienda agricola da cui prendiamo i prodotti a chilometro zero per il bar del campeggio. Da noi l’80% delle piazzole è occupata dagli stanziali che stanno da noi nei fine settimana e riempiono la struttura soltanto ad agosto. Sappiamo che il turismo è molto cambiato da quando abbiamo aperto, ma non abbiamo voluto stravolgere le nostre proposte: persino i prezzi li abbiamo tenuti bloccati per dieci anni, solo adesso abbiamo aumentato di un euro. Sono convinta che l’enorme richiamo esercitato negli ultimi tempi dalla montagna porterà a buoni risultati anche per noi: se fino a dieci anni fa erano pochi appassionati a salire in cima all’Arera o al Grem, adesso tutti i sabati e le domeniche vediamo passare intere comitive formate soprattutto da giovani, il che ci fa ben sperare per il futuro».

Sul lago di Endine

Affacciato sul lago di Endine è invece il camping La Tartufaia di Ranzanico, aperto venticinque anni fa da Roberto Marchiondi che lo gestisce ancora oggi e che ha fatto una scelta precisa: «Neppure una piazzola è riservata agli stanziali». Questo vuol dire rinunciare a un’entrata economica certa, ma anche la possibilità di poter contare sulla rotazione continua degli ospiti: «È la nostra filosofia – conferma Marchiondi –, ma finora l’estate non sta andando molto bene: la stagione era iniziata molto bene con i ponti primaverili, poi si è fermata di colpo».

«Partecipiamo a fiere turistiche in Danimarca, Olanda e Svezia: la crescita passa da un impegno continuo e costante»

In questo fine settimana, su cento piazzole, «quelle prenotate stanno sulle dita di una mano – racconta –. Non mi faccio però spaventare, so che siamo in una fase di passaggio tra la bassa e l’alta stagione, e come sempre ad agosto avremo il pienone. Crediamo nel nostro lavoro tanto che partecipiamo a fiere turistiche in Danimarca, Olanda e Svezia: la crescita passa da un impegno continuo e costante».

A Predore

Sulla sponda bergamasca del Sebino l’unico campeggio attualmente attivo è l’Eurovil di Predore, che da qualche anno è gestito direttamente dai proprietari: «Venne aperto nel 1973 – racconta Sira Colosio – e stiamo investendo per bilanciare la presenza degli stanziali, che è ancora del 70%, provenienti principalmente da Milano, Brianza, hinterland di Bergamo. Per intercettare gli stranieri abbiamo installato sette mobil-home e l’obiettivo è di arrivare a diciannove».

Fuori dagli schemi

L’esempio di un approccio completamente nuovo al campeggio è quello di Gianpiero Bianchi che con il circuito NatuRooms a Brembate di Sopra ha posizionato un vecchio aereo dentro cui si può dormire: «Sono stato a lungo all’estero e dal 2015 – racconta – propongo quello che gli esperti chiamano “turismo esperienziale”. Il mio aereo è inquadrato come un campeggio, ma è una realtà completamente diversa rispetto al panorama bergamasco: si dorme una notte sola, e si viene apposta. Ho clienti che arrivano da tutto il mondo, dalla Svizzera agli Stati Uniti, e lavoro poco in estate e molto nelle altre stagioni, perché oggi si fanno vacanze brevi ma distribuite tutto l’anno».

© RIPRODUZIONE RISERVATA