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LA SITUAZIONE . La Comunità montana della Valle Brembana chiede un incontro in prefettura: via un semaforo e riaprire via Fratelli Calvi.
Valle Brembana
Eliminazione del semaforo sulla strada statale, all’altezza di via Fratelli Calvi a Villa d’Almè, quindi la riapertura della stessa via Calvi. Sono i due principali interventi sulla viabilità che probabilmente saranno proposti durante un tavolo tecnico che la Comunità montana della Valle Brembana (e una mozione in Consiglio regionale di Forza Italia) ha chiesto martedì di istituire al prefetto di Bergamo, Luca Rotondi.
Una richiesta che nasce dalla difficilissima situazione viabilistica venutasi a creare da circa due settimane a seguito della frana - e conseguente chiusura - sulla strada comunale tra Ubiale e Clanezzo, via alternativa al traffico della statale 470. Al tavolo sono stati invitati a prendere parte Regione, Provincia, Anas, Teb, Comunità montana Valle Imagna e Comuni di Almè, Villa d’Almè e Paladina.
Tra le ipotesi che saranno vagliate anche la riduzione a un’unica corsia in discesa del viadotto di Sedrina (tecnicamente potrebbe allungare la coda ma renderla più veloce) e la chiusura ai non residenti, la mattina, del centro abitato di Sedrina, negli ultimi giorni intasato per chi cerca una scorciatoia, salvo poi trovarsi in fondo di nuovo al viadotto di Sedrina, con la necessità di immettersi. «Gli interventi tampone che si possono fare - dice il presidente della Comunità montana, Valeriano Bianchi, che ha inviato la lettera - sono per la verità pochi. Tra questi sicuramente quelli relativi al semaforo nei pressi di ponte Raffaini e alla via Fratelli Calvi».
Il primo è un semaforo pedonale che rallenta il traffico tra la rotatoria di Arlecchino e la Ventolosa, a Villa d’Almè. Sempre nello stesso punto parte la strada comunale, ora chiusa per i lavori della tranvia, che consentiva fino ad alcune settimane fa, a chi era diretto in Valle Imagna, Isola o Val San Martino, di evitare di immettersi sulla rotatoria di Arlecchino. «Qui si potrebbe chiedere di riaprire la strada - dice Bianchi - magari senza interrompere i lavori della tranvia». Il presidente della Comunità Montana, quindi, ha scritto anche alla Regione, auspicando un’accelerazione dei tempi per il ripristino della viabilità sulla Ubiale Clanezzo.
«Continua a crescere di giorno in giorno, il disagio di cittadini, studenti, lavoratori, trasportatori e del sistema produttivo locale, ormai esasperati da un traffico divenuto insostenibile»
«La Valle Brembana, e di riflesso la Valle Imagna e i Comuni dell’hinterland di Bergamo attraversati dalla strada statale 470 - scrive Bianchi - sta vivendo una situazione di grande difficoltà, a seguito di una serie di concause che, con la recente chiusura al transito della viabilità alternativa in Comune di Ubiale Clanezzo, hanno letteralmente generato il collasso del traffico locale. Continua a crescere di giorno in giorno, il disagio di cittadini, studenti, lavoratori, trasportatori e del sistema produttivo locale, ormai esasperati da un traffico divenuto insostenibile. Per tale ragione, vi chiedo un intervento congiunto, affinché le opere di messa in sicurezza del versante che interessa la strada alternativa in Comune di Ubiale Clanezzo, possano essere inserite tra i finanziamenti regionali prioritari, per essere realizzate in tempi rapidi, così che la Valle possa usufruire almeno di questa “viabilità alternativa” che certamente non risolve i problemi viabilistici locali, ma sicuramente contribuisce nel breve termine ad alleviare “il calvario” che i nostri cittadini pendolari devono affrontare quotidianamente per raggiungere le aree urbane».
Il sopralluogo sulla frana di lunedì scorso, presenti il sindaco Ersilio Gotti con i tecnici comunali e un tecnico di Regione Lombardia, aveva evidenziato di nuovo la pericolosità del versante da cui il 16 novembre scorso si erano staccati alcuni massi. Non essendovi, però, i caratteri di somma urgenza (che consentirebbero un finanziamento immediato di 100mila euro) poiché non vi sono persone isolate, l’intervento di messa in sicurezza non potrà subito essere finanziato.
«L’ipotesi è quella di inserire quest’opera a gennaio subito tra quelle finanziabili - dice il consigliere regionale Jonathan Lobati, presidente della commissione Territorio - cosa che consentirebbe di partire subito con i lavori senza seguire l’iter ordinario che ha tempi molto più lunghi».
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