Via Mozart, demolizione e ricostruzione dell’asilo nido: le modifiche alla viabilità

MALPENSATA. È uno dei cinque finanziati con i fondi del Pnrr. Lavori al via, ecco i provvedimenti viabilistici in vigore sino a fine anno.

Lavori al via per la demolizione e ricostruzione dell’asilo nido di via Mozart. Si tratta di uno dei tasselli del piano di ammodernamento delle strutture e dell’offerta destinate ai più piccoli in città.

Il Nido di via Mozart rientra in un piano ambizioso, ovvero quello della «sostituzione» di ben 5 asili nido comunali: Bergamo ha saputo ottenere 8.719.000 dal Pnrr, attraverso il capitolo dedicato al miglioramento dell’offerta di servizi educativi e scuole per la fascia 0-6 anni attraverso la realizzazione di nuovi spazi o la messa in sicurezza di strutture già esistenti. Complessivamente, il Pnrr ha previsto 3.108.496.490,50 euro per finanziare 2.190 interventi in tutta Italia: 333 per scuole dell’infanzia e 1.857 per asili nido e poli dell’infanzia.

A Bergamo gli interventi hanno consentito di avviare già da tempo i lavori del Nido Il Villaggio, in via Don Bepo Vavassori: il cantiere è partito nell’estate 2023 e la nuova struttura sarà pronta entro settembre 2024.

Nelle scorse settimane sono partiti anche i lavori al Nido di Valtesse, il Bruco Verde, in via Biava: sono in fase di completamento i lavori di strip-out, prodromici alla demolizione vera e propria dell’edificio.

Il cantiere di via Mozart anticipa di qualche giorno, inoltre, gli ultimi due interventi sui nidi comunali previsti dal piano di rinnovamento dell’Amministrazione: stanno infatti per partire i lavori al Nido L’erba Voglio, in via Toscanini, e al Nido Il Ciliegio, in via Isabello.

Il termine dei lavori è previsto tra settembre 2025 e gennaio 2026. È previsto l’ampliamento di tutti e cinque i Nidi, con un incremento complessivo di 140 posti.

Modifiche alla viabilità

Per consentire i lavori in via Mozart, il Comune di Bergamo ha emanato un’ordinanza per istituire, dalle ore 07.30 di mercoledì 24 gennaio 2024 e fino alle ore 18.00 di martedì 31 dicembre 2024, i seguenti provvedimenti viabilistici:

in via Mozart nell’area di parcheggio antistante il civico 2

in via Mozart nel tratto compreso tra i civici n. 2 e n. 6

- divieto di transito pedonale con deviazione dei pedoni sul marciapiede al lato opposto a quello dei lavori, mediante l’installazione di idonea segnaletica da collocare presso gli attraversamenti pedonali più prossimi all’occupazione;

- restringimento carreggiata a vista in prossimità dell’area oggetto di occupazione, gestita da movieri in caso di necessità;

- divieto di sosta 00-24 con rimozione forzata estesa a tutte le categorie di veicoli eccetto i mezzi dell’impresa, negli stalli di sosta regolamentata ivi presenti compreso lo spazio riservato ai disabili, in alternativa allo stallo occupato, nelle immediate vicinanze si dovrà provvedere a ricavare, uno stallo di sosta, individuato mediante la collocazione di idonea segnaletica provvisoria verticale, per il quale viene istituito il divieto di sosta 00-24 con rimozione forzata, eccetto i veicoli al servizio delle persone diversamente abili, muniti di contrassegno.

«Ecosistema Scuola»

Proprio in questi giorni Legambiente ha presentato il «Rapporto Ecosistema Scuola», e Bergamo è segnalata in alcune classifiche: è tra le città che ha avviato più cantieri del Pnrr per i nidi e che negli ultimi anni ha migliorato l’efficientamento energetico degli edifici scolastici, ed è anche tra le città più servite dal pedibus. Altro dato, Bergamo è terza in Italia per la capacità di spesa per i progetti educativi nelle scuole, con una media di 64 euro di investimento per ogni studente, dietro solamente a Reggio Emilia e Mantova.

«Sul Pnrr – ha detto l’assessora Loredana Poli – si è riflettuto su come ha cambiato gli investimenti nell’edilizia scolastica del nostro Paese, su quali temi sono stati indirizzati, ma anche come l’arrivo di questi fondi ha catalizzato l’utilizzo delle risorse umane tecniche dei Comuni per seguire progettualità, cantieri, procedure e come abbia inevitabilmente distolto forze e lavoro dal tema delle manutenzioni straordinarie ricorsive o addirittura dalla manutenzione ordinaria dei tanti edifici scolastici».

«Tra l’altro – ha sottolineato Poli – la manutenzione ordinaria che viene finanziata nei bilanci dei Comuni come spesa corrente, quindi non come investimenti come sono invece le progettualità più complesse, risente e risentirà in futuro della revisione del fondo di solidarietà comunale che nella sua completezza va a sostenere la spesa corrente dei Comuni e, pertanto, ci dobbiamo aspettare una contrazione di questa voce, oppure una esposizione più diretta con altre voci di finanziamento da parte dei Comuni per sostenerla. Credo, sia un punto di attenzione da tenere quest’anno e nei prossimi anni”.

In merito agli interventi di efficientamento energetico, «si è discusso – ha evidenziato Poli – di come i Comuni sono stati spinti a fare anche per via dei rincari delle forniture energetiche degli scorsi mesi oltre ad una attenzione e sensibilità maggiore rispetto al tema più ampio della sostenibilità energetica e ambientale»

Infine, il tema della messa in sicurezza degli edifici scolastici. «Sappiamo – ha precisato l’assessora all’istruzione di Bergamo – che la ricognizione complessiva ci dà una panoramica vetusta degli edifici scolastici in capo ai Comuni, quindi messa in sicurezza con caratterizzazioni diverse a seconda delle zone sismiche, piuttosto che soggette a fragilità idrogeologiche tout court rispetto al tema della conformità degli impianti, dei certificati prevenzione incendi, delle verifiche antisismiche e statiche».

«Su quest’ultimo focus – ha rimarcato Poli – credo sia necessaria una riflessione comune tra Enti locali e Ministero dell’istruzione, per rivedere un sistema di responsabilità condivise che funzioni meglio tra Enti locali proprietari degli immobili e dirigenti scolastici a capo di autonomie scolastiche». «Questo sistema – ha concluso l’assessora – dovrebbe essere rivisto in termini più funzionali al fatto che si possa attivare un coordinamento dal punto di vista del funzionamento sicuro delle scuole e, in secondo luogo, si possa andare verso una collaborazione tra enti, che è sempre lo stile vincente di lavoro».

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