Violenza sulle donne, nel 2023 già 1.029 le richieste di aiuto

I DATI. Cresciuti i primi contatti con le reti antiviolenza. «Ma è un dato positivo, significa più consapevolezza». L’approfondimento di due pagine su L’Eco di Bergamo di martedì 14 novembre.

Alla fine dell’anno manca ancora un mese e mezzo. Tuttavia il numero di donne che si sono rivolte alle reti antiviolenza della Bergamasca ha già superato quota mille: non era mai accaduto prima. Il dato preciso è di 1.029 donne che, dal 1° gennaio al 7 novembre, hanno contattato una delle cinque reti antiviolenza che operano nella nostra provincia. Un dato non ancora consolidato e destinato a salire e che ha già comunque superato anche i numeri, invece definitivi, del 2022 e 2021, quando i primi contatti di donne con i centri antiviolenza bergamaschi erano stati rispettivamente 983 e 927.

I numeri

I numeri sono stati diffusi ieri mattina, 13 novembre, da Cecilia Gipponi, coordinatrice della rete antiviolenza «Non sei sola» di Treviglio e Romano, durante un incontro in municipio a Treviglio nel quale sono state illustrate le iniziative in programma sul territorio in vista della «Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne» in programma come ogni anno per il 25 novembre.

Cecilia Gipponi: «Il dato della violenza è sempre considerato oscuro e sottostimato»

Il dato dei primi contatti con chi si occupa di aiutare le donne vittime di violenza di genere è dunque in costante crescita, ma non va però letto in maniera negativa: «Anche se si è registrato un aumento, il dato per noi è positivo perché significa che le donne chiedono sempre più aiuto ai centri antiviolenza e a chi le può sostenere – sottolinea Gipponi –. C’è dunque maggiore consapevolezza. E significa anche che il dato della violenza, solitamente indicato come oscuro e sottostimato, sta emergendo sempre più. L’ideale sarebbe arrivare al numero massimo senza più alcun “dato oscuro”, ma è chiaro che si tratta di un obiettivo estremo, In ogni caso non ci scoraggiamo di certo: anzi, questi dati ci spingono ad andare sempre avanti con entusiasmo per contrastare la piaga della violenza di genere». Nella nostra provincia operano cinque reti antiviolenza, che a loro volta fanno rete tra loro e che gestiscono i vari centri antiviolenza bergamaschi. Da gennaio al 7 novembre di quest’anno alla rete di Bergamo e Dalmine (coordinata da Silvia Dradi) hanno fatto riferimento 315 donne, a fronte delle 295 del 2022 e delle 310 del 2021. Alla rete Isola bergamasca e Bassa Val San Martino gli accessi quest’anno sono stati 170, mentre nel 2022 165 e nel 2021 151, alla rete Val Brembana, Valle Imagna e Villa d’Almè si sono registrati 54 accessi nel 2023, 58 nel 2022 e 55 nel 2021.

La rete del Distretto Bergamo Est di Seriate si chiama Rita, acronimo di «Rete interistituzionale territoriale antiviolenza», e da gennaio di quest’anno ha già avuto 252 contatti, a fronte dei 244 del 2022 e dei 191 del 2021. Non da ultima, la rete antiviolenza «Non sei sola» dei distretti di Treviglio e Romano di Lombardia, che proprio quest’anno compie dieci anni di attività sul territorio. Nel 2023 i primi accessi sono stati 238, l’anno scorso 221 e l’anno prima 220. All’incontro di ieri in municipio – coordinato dalla presidente del Consiglio delle donne, Katia Cogo – hanno preso parte anche il sindaco di Treviglio, Juri Imeri, che ha sottolineato: «Il lavoro della rete è fondamentale, perché è emblema di come si uniscano le forze a livello istituzionale per contrastare un fenomeno purtroppo ancora diffuso nel nostro territorio».

In provincia di Bergamo le reti contro la violenza sono 5, in tutta la lombardia 27

L’assessore ai Servizi sociali, Pari opportunità e vicesindaco Pinuccia Zoccoli Prandina ha invece ricordato la genesi della rete «Non sei sola», tra le prime a essere costituite a livello regionale: «Dieci anni fa siamo partiti subito, con il supporto della Regione, coinvolgendo via via i vari soggetti pubblici e privati e con il Comune di Treviglio capofila, cui si è aggiunto anche l’Ambito di Romano. Oggi sono ben 23 i soggetti che fanno parte di questa rete, dalla Procura della Repubblica a tutte le forze dell’ordine, dal Consiglio delle donne ai centri antiviolenza, dal Soroptimist alle varie associazioni del territorio, per organizzare tempestivamente e regolarmente interventi di prevenzione, cura, protezione e formazione. A livello regionale le reti antiviolenza sono 27, poche per la verità, e noi siamo orgogliosi di farne parte».

Le iniziative

È stata anche illustrata la rassegna di iniziative in programma nei prossimi giorni a Treviglio in occasione della giornata contro la violenza alle donne: sabato 18 novembre, dalle 9 alle 13 al Tnt, il convegno per i 10 anni della rete «Non sei sola» organizzato dall’assessorato alle Pari opportunità e dalla rete stessa; venerdì 24, alle 20,45, la proiezione del film «Creature di Dio», al cinema Anteo (con ingresso gratuito), organizzato da Soroptimist, Coop Lombardia e cooperativa Sirio; sabato 25, alle 9, Messa al Santuario della Madonna delle lacrime e, dalle 10 alle 12, all’auditorium della Cassa rurale, il convegno «Santa Caterina da Siena», organizzato dal Centro italiano femminile; infine, sabato 25, dalle 14,30, camminata storico-culturale nei «Luoghi simbolo delle donne», a cura di Consiglio delle donna e Pro loco. Tra l’altro, la grafica delle varie iniziative è stata curata da due giovani, figli di membri del Consiglio delle donne: Marzio Calabrese, figlio di Cristina Ronchi, e Sofia Conti, figlio di Elisabeth Gatti.

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