A CortoLovere vince la storia dei due bambini in cerca della madre

Il concorso. Premiato «Pilgrims» presentato da due registi iraniani. Il direttore artistico Gianni Canova: il festival un faro di Bergamo sulla cultura. Divertono Pupi Avati e Anna Finocchiaro.

Il Festival internazionale del cortometraggio CortoLovere ha vissuto il suo ultimo atto sabato 24 settembre, presentato dalla giornalista Martina Riva. Di fronte a un teatro Crystal gremito per l’occasione, la giuria ufficiale del concorso – composta da Angela Finocchiario, Italo Petriccone e Francesca Amitrano – ha proclamato vincitore come miglior film della XXIV edizione, diretta dal critico cinematografico Gianni Canova, «Pilgrims» di Farnoosh Samadi e Ali Asgari, scelto tra i quattordici cortometraggi finalisti e selezionato tra quasi trecento film presi in esame. Tra i film premiati spiccano anche «Big» di Daniele Pini per la miglior fotografia, «When you wish upon a star» di Domenico Modafferi per il miglior film d’animazione e «The Beyond» di Daniel Maurer per il miglior documentario; mentre la giuria popolare ha eletto «Rutunn’» di Fabrio Patrassi come il suo miglior film. Ai vincitori, oltre al premio in denaro, è stata consegnata una statuetta originale realizzata grazie al disegno a firma di Bruno Bozzetto – presidente onorario del Festival – creato esclusivamente per CortoLovere.

Bilancio soddisfacente

«Il bilancio del festival è assolutamente soddisfacente – dichiara il direttore artistico del festival Gianni Canova –. C’è stata una buona ripresa di partecipazione del pubblico, soprattutto la prima serata e quella finale, così come in quella dedicata a Piero Angela dove abbiamo omaggiato un grande personaggio della cultura divulgativa italiana presentando una serie di cortometraggi scritti da lui e animati da Bruno Bozzetto, mandati in onda sulla Rai negli anni ’80 e di un’attualità incredibile. La presenza di due grandi artisti come Pupi Avati e Angela Finocchiaro, poi, ha commosso e divertito il pubblico». Farnoosh Samadi e Ali Asgari,

la coppia di registi iraniani che si è aggiudicata il premio di miglior film, hanno convinto la giuria con «Pilgrims», una storia che narra di due bambini che decidono di trasgredire al volere del padre e partire per Istanbul, intraprendendo da soli un viaggio alla ricerca della loro madre. «I due registi ci hanno portato in un universo emotivo potente, attraverso un racconto essenziale, supportato dalla straordinaria performance dei giovanissimi protagonisti», ha motivato la giuria.

Protagonista sul palco nel corso della serata anche Angela Finocchiaro, presidentessa di giuria del concorso internazionale, a cui è stato consegnato il riconoscimento «Signora del Lago» 2022. Milanese, attrice e comica, tra i suoi film si ricordano «La bestia nel cuore» (2006) e «Mio fratello è figlio unico» (2007) che le hanno valso il David di Donatello per la migliore attrice non protagonista. «È un talento assolutamente versatile, che riesce a passare da un registro all’altro, dal comico al drammatico, con naturalezza assoluta. Pensiamo a quando incarna personaggi come la moglie di Claudio Bisio in Benvenuti al Sud o Benvenuti al Nord, dove la sua tipizzazione della casalinga lombarda con le sue generosità e pregiudizi è impeccabile. Donna di grande talento e disponibilità, si aggiunge alle altre signore del lago che abbiamo premiato negli anni scorsi: Barbara Bouchet, Sandra Milo ed Erika Blanc», aggiunge Canova.

Premiato anche il miglior corto per il concorso «Occhi sul Lago» 2022, giunto alla quinta edizione, volto a valorizzare il territorio del lago d’Iseo. La giuria – composta da Pupi Avati e Ivan Silvestrini – ha assegnato un premio da 3.000 euro al giovane filmmaker Michele Bucci con «Margine». La selezione ha lo scopo di promuovere i giovani talenti e valorizzare il patrimonio storico e paesaggistico del Sebino, costruendo dal basso sensibilità e amore per il territorio. «Lo stato di salute del cinema italiano? È assolutamente positivo per quanto riguarda la creatività, lo è meno per quello dell’industria, ma festival di questo genere, ci tengo a sottolinearlo, dove lavoriamo tutti gratis, vengono fatti per amore nei confronti di questo territorio, quello bergamasco, e per passione nei confronti del cinema e della cultura – conclude Canova -. Credo che chi fa cultura con passione come la facciamo qui, apra uno spiraglio per dare un futuro a questo paese, perché senza cultura un paese non va da nessuna parte. Non è una cosa noiosa, bensì incanto, capacità di vedere il mondo, è piacere. Questo dobbiamo rivendicarlo e fare dei festival come CortoLovere vuol dire tenere accesa una fiammella, anche a fronte di un paese in cui i rappresentanti politici non sembrano dare alla cultura nessun peso».

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