A Treviglio la storia degli scout ribelli che dissero no al regime

L’EVENTO. Il 18 ottobre allo Spazio Hub verrà presentato il libro «Oscar - storia di una resistenza disarmata», che ricostruisce gli anni della clandestinità dei giovani e dei sacerdoti che proseguirono l’esperienza scoutistica durante il fascismo.

Era il 1927 quando il regime fascista decretò lo scioglimento dei reparti scout in Italia, affidando la disciplina dei giovani italiani all’Opera Balilla. Un gruppo di scout della zona di Milano e Monza scelse di ribellarsi e proseguì l’attività scoutistica per 16 anni, 11 mesi e cinque giorni: un giorno in più del fascismo. Gli esploratori disubbidienti presero il nome di «Aquile randagie» e dopo l’8 settembre 1943 parteciparono alla Resistenza fondando il giornale clandestino «Il ribelle» e la struttura - anch’essa clandestina - denominata «Oscar», Organizzazione Scout Collocamento Assistenza Ricercati. Sabato 18 ottobre alle 17 nello Spazio Hub di Treviglio (in Piazza Garibaldi) gli storici Carla Bianchi Iacono e Stefano Bodini presenteranno il loro libro «Oscar – Storie di una resistenza disarmata», pubblicato nella collana «Edificare» dell’Ente Educativo Monsignor Andrea Ghetti – Baden di Milano da TipiScout Edizioni.

Gli autori

Carla Bianchi Iacono è una studiosa di storia contemporanea e ha pubblicato diversi libri sulla Resistenza. Ha fatto parte dello scoutismo femminile AGI ed è membro del Consiglio d’Amministrazione dell’Ente Educativo Mons. Andrea Ghetti-Baden. Stefano Bodini è archivista e bibliotecario presso l’Istituto Zaccaria dei Padri Barnabiti. Ha pubblicato articoli sulla storia della Resistenza, è autore del libro «Sulle tracce delle Aquile Randagie» ed è tuttora capo scout Agesci.

Tre sacerdoti

Attraverso testimonianze orali e documenti, i due studiosi hanno ricostruito una vicenda poco conosciuta al di fuori del mondo scout, ma che rappresenta una grande storia italiana di coraggio e di fedeltà ai propri ideali. A dare vita a «Oscar» - oltre ai ragazzi del gruppo «Aquile randagie» - furono tre sacerdoti ambrosiani: don Andrea Ghetti (detto Baden), don Enrico Bigatti e don Aurelio Giussani. Questa struttura clandestina si prodigò per far fuggire dall’Italia i perseguitati dal regime fascista: ebrei, renitenti alla leva, evasi dai campi di prigionia, ricercati politici. I membri del gruppo «Oscar» salvarono oltre duemila persone senza imbracciare le armi, fornendo loro documenti falsi e accompagnandoli oltre confine. Sono stati necessari due anni di ricerche e approfondimenti per portare alla luce la genesi e l’architettura di questa associazione, sulla quale per motivi di sicurezza erano stati conservati pochissimi documenti. Il piccolo gruppo iniziale di «Oscar» – una ventina di aderenti – deve la sua nascita a don Andrea Ghetti, «ribelle per amore» durante la Resistenza, uno dei padri dello scoutismo lombardo nonché primo direttore de «Il Segno», il mensile della Chiesa Ambrosiana.

«Contro leggi inique»

Il valore di questo volume, del tutto accurato nella ricerca storica, risiede anche nelle preziose testimonianze raccolte nei decenni passati da Vittorio Cagnoni, biografo di don Ghetti e storico delle Aquile Randagie. «Perché cristiani ci ribellammo a leggi inique e prendemmo le parti dei perseguitati. Fu rifiuto deciso a ogni discriminazione, fu aiuto prestato a gente senza difesa. Del resto il nostro NO alla guerra, scatenata in nome di un’ideologia politica, fu totale»: sono le parole di don Ghetti durante un’intervista riportata da Iacono e Bodini nel loro volume. L’incontro è aperto a tutti ed è organizzato dalla sezione trevigliese dell’Anpi e dal Gruppo Scout Agesci Treviglio, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Treviglio.

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