Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Lunedì 03 Novembre 2025
Bergamo, a Colognola il Triduo per le vittime delle guerre
L’INIZIATIVA. Tre serate per meditare sui conflitti di ieri e di oggi fra letteratura, musica e arte. In chiesa la lettura di pagine letterarie con improvvisazioni musicali e le sculture di Gianni Grimaldi.
«Guerra e pace», incrociando letteratura, musica e arte: va dritto al cuore dell’attualità il tema scelto dalla comunità di Colognola per invitare tutti a vivere il Triduo dei defunti, da lunedì 3 a mercoledì 5 novembre, come occasione per meditare sui conflitti di ieri e di oggi e per ricordare le vittime di tutte le guerre.
L’idea
L’idea è del parroco don Massimo Maffioletti: «In questo tempo così delicato, e che sta mettendo tutti alla prova, i cristiani si sentono interpellati da una dilagante violenza, che sembra non avere mai fine e mettere in crisi lo stesso senso dell’essere umani e della convivenza umana che chiamiamo civiltà. L’Occidente, che non conosce in casa sua guerre e conflitti, è chiamato a fare i conti con la brutale attualità dei conflitti russo-ucraino e israelo-palestinese (o meglio Israele-Hamas). Per questa ragione, si è pensato di vivere il Triduo tradizionalmente dedicato ai defunti, come un’occasione di ricordo per tutte le vittime innocenti delle guerre di ieri come quelle di oggi. L’opportuna attenzione sulle due guerre più vicine non deve farci perdere di vista che in questa “terza guerra mondiale a pezzetti”, come diceva sempre Papa Francesco, i conflitti dimenticati sono almeno una sessantina».
Ascolto e meditazione
La comunità di Colognola, in collaborazione con alcune altre parrocchie della città, ha dunque pensato di vivere il triduo come tempo di ascolto e di meditazione, attingendo ad alcune pagine letterarie: «A volte niente come la letteratura è in grado di aiutarci a comprendere gli eventi dolorosi che stiamo vivendo - continua don Massimo Maffioletti - a fronteggiare il Male che si propone come pervasivo e onnipotente, ma anche per custodire coraggiosamente la giusta pietas e l’invocazione per il riscatto di tutte le vite perdute. Ieri come oggi. Dunque, sì, ricordiamo i nostri cari defunti, ma quest’anno ricordiamo le vittime della violenza, dell’odio fratricida, politico o religioso che sia, delle guerre».
Le tre serate
Nasce da qui un programma che propone tre serate – sempre alle ore 20.45, nella chiesa parrocchiale di Colognola - con la lettura di pagine letterarie, a cura dell’attore bergamasco Giovanni Soldani e con improvvisazioni musicali dei maestri Fabio Viscardi e Matteo Castagnoli, accompagnate dall’esposizione delle sculture dell’artista Gianni Grimaldi.
In parallelo, è stato installato in chiesa un gruppo di sculture di Gianni Grimaldi (1930 - 2023)
Si comincia lunedì 3 novembre con «Il tragico della guerra», serata dedicata alla feroce invettiva che Georges Bernanos nel 1938 lanciò contro la guerra civile spagnola, puntando il dito contro gli uomini di potere e quelli della religione nel suo pamphlet «I grandi cimiteri sotto la luna». Martedì 4 novembre «Pace e nonviolenza» propone l’ascolto delle poesie che Giuseppe Ungaretti compose nelle trincee della Prima guerra mondiale, ma anche della profezia di Alex Langer, a trent’anni dalla tragica morte di un uomo di pace, tessitore e riconciliatore che compose una sorta di decalogo per la pace.
Si conclude mercoledì 5 novembre con «La redenzione del male», l’ascolto di alcuni brani del grande compositore e musicista Olivier Messiaen, che nel lager tedesco di Görlitz compose lo struggente «Quartetto per la fine dei tempi», come atto di resistenza. Sarà letto anche un commento di don Giuliano Zanchi sull’opera di Messiaen.
Le sculture di Gianni Grimaldi
In parallelo, è stato installato in chiesa un gruppo di sculture di Gianni Grimaldi (1930 - 2023). La precisa scelta di queste opere - alcuni «Elmi» e anche uno «Studio per La Chiesa» - non poteva essere più ficcante, nel proporsi come condensato in tridimensionale dei messaggi lanciati dalle pagine letterarie che sono al centro della riflessione del triduo a Colognola.
«Riflessione sulla brutalità della guerra»
Lo spiega il figlio dello scultore, Marco Grimaldi, che domenica 9 novembre, alle 16.30, presenterà alla comunità il lavoro del padre: «Il tema degli “Elmi” nasce nel 1974, come riflessione sulla brutalità della guerra e indagine sulle origini del Male. Il primo, grande racconto di guerra cui mio padre ha attinto è stato l’Iliade. È da quei versi che si genera la sua evocazione di un sassoso campo di battaglia, punteggiato di picche su cui svettano grandi teschi-elmo. È da questi “Elmi”, inoltre, che prende il via quel contrasto tra una forma ampia, levigata e lucente, e brani di superficie aspra e tormentata, che diventerà un leitmotiv della sua scultura».
Agli «Elmi», si affianca in chiesa uno studio di quella che Gianni Grimaldi considerava la sua scultura più importante, intitolata «La Chiesa». Un’opera coraggiosa, in cui un mostruoso cardinale rigurgita dal suo manto-corazza i brandelli del corpo martoriato di Cristo che si è fatto uomo. Le sculture saranno esposte fino al 23 novembre e visitabili tutti i giorni, dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 18.
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