Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Giovedì 04 Dicembre 2025
Quando i buoi pascolavano in piazzale Alpini... un viaggio nel passato di Bergamo
MOSTRA. In occasione dei 150 anni di Santa Maria delle Grazie e del quartiere Centro Papa Giovanni XXIII è stato allestito un percorso espositivo nel chiostro delle Grazie. Mappe, disegni, fotografie d’epoca e cartoline inedite provenienti da diverse fonti raccontano l’evoluzione del quartiere.
Pare impossibile, ma tra viale Papa Giovanni XXIII e l’attuale piazzale Alpini pascolavano i buoi, protagonisti del mercato del bestiame che lì si teneva ogni lunedì, un gran movimento tra carretti e cumuli di angurie (quando era stagione) fino ai primi del Novecento. E se torniamo ancora più indietro, sfogliando la storia della città medioevale, ci accorgiamo che il centro piacentiniano con il suo asse ferdinandeo che conduce alla stazione, era una distesa di campi, pure paludosi, dove la presenza dell’acqua ha segnato lo sviluppo urbanistico. Una storia raccontata nella mostra «Centocinquant’anni di Santa Maria delle Grazie e del quartiere Centro Papa Giovanni XXIII» promossa dalla rete Centro Papa Giovanni XXIII presso il chiostro delle Grazie, visitabile fino al 14 dicembre.
Materiale da fonti diverse
l’occasione di visitare la mostra, il chiostro, la chiesa e la cappella dedicata al Santo Jesus che contiene l’antico affresco che si trovava nella chiesa di via Camozzi».
Le prime costruzioni
Il sito è stratificato, con l’edificazione, all’inizio del XV secolo, della chiesa di Santa Maria delle Grazie e dell’annesso convento, un complesso consacrato nel 1427 e consegnato ai francescani riformati che qui dimorarono fino al 1810. E dove oggi c’è il Sentierone un tempo c’era il prato di Sant’Alessandro con la fiera fatta di baracche e tende. Era piena campagna, con un fitto boschetto, «c’era anche una taglia per la cattura dei lupi» annota lo storico medievalista Francesco Macario, curatore della mostra. Dove le vecchie cartoline raccontano una città irriconoscibile: «In tempi antichi nella zona, attraversata dal torrente Morla, c’era solo un piccolo villaggio, di Paltrignano, nell’attuale via Gavazzeni – continua Macario -. Il corso del torrente subì una deviazione verso sud, lasciando però zone paludose. Tra il XII e il XV secolo vennero create delle rogge su cui vennero impiantati alcuni opifici e nei pressi della fiera veniva edificata una prima porta detta del Raso e poi, all’inizio del XV secolo, la chiesa delle Grazie: da qui nasce la storia di un importante convento che, nell’Ottocento, si è però trovato sul percorso di un nuovo viale, sotto il livello della strada. Ecco perché la chiesa venne demolita e ricostruita. Il nuovo edificio, in stile neoclassico, ha dettato la cifra stilistica degli interventi successivi nel nuovo centro politico, sociale e culturale della città di Bergamo».
L’imperatore in visita
Particolarmente significativo, per lo sviluppo della città moderna è dunque l’Ottocento. Nel 1837 nasce Porta Nuova con i due Propilei in stile neoclassico, in sostituzione del precedente portello delle Grazie (corrispondente all’incirca all’attuale passaggio di via Sora). La città viene così preparata per l’arrivo dell’imperatore Ferdinando I d’Austria, con un nuovo viale tra la nuova Porta Nuova e Porta Sant’Agostino. Tappa fondamentale l’arrivo della ferrovia, nel 1856, con la stazione perfettamente allineata sul nuovo asse ferdinandeo e la necessità di completarlo. Sulla direttrice, disallineata dopo i lavori di bonifica, si trovava la chiesa delle Grazie, da qui la decisione di abbatterla per erigerne una nuova: «La demolizione e la ricostruzione parziale della Chiesa di Santa Maria Immacolata delle Grazie avvengono tra il 1856 e il 1875 – spiega Don Ottolini -. Attorno alla nuova chiesa nasce il nuovo quartiere, con le case, la parrocchia. La costituzione della chiesa ha significato il sorgere del nuovo centro di Bergamo». Una storia raccontata fino ai giorni nostri, con un affondo sul Novecento, con l’arrivo del tram in viale Papa Giovanni XXIII e degli hotel, dall’ «Albergo Reale d’Italia» al «Cappello d’Oro».
Una Rete virtuosa
Il percorso espositivo è promosso dalla Parrocchia di Santa Maria Immacolata delle Grazie, capofila del progetto, con l’Associazione Bergamo in Centro, il Dopolavoro Ferroviario di Bergamo, il Comitato Piazzale Marconi e numerosi cittadini della Rete Centro Papa Giovanni XXIII, realizzata con il contributo del Comune di Bergamo. La mostra è visitabile fino al 14 dicembre, da lunedì a domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30. Ingresso libero.
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