Satira, il Fondo Moretti donato alla biblioteca Mai con oltre 70mila fogli

BERGAMO. Donata alla città la ricchissima collezione del dirigente industriale, tra le prime in Europa. La Biblioteca civica aprirà una sezione dedicata a vignette, libri, almanacchi sull’umorismo soprattutto politico.

La Biblioteca Mai avrà presto una sezione approfondita dedicata alla satira. Il Fondo Paolo Moretti ha infatti deciso di donare all’amministrazione comunale il patrimonio di documenti frutto di ricerche e acquisizioni negli ultimi cinquant’anni. Il lavoro di schedatura e catalogazione conta circa 3.600 libri, 400 almanacchi e strenne, oltre a 70 mila fogli di giornale tratti da più di 400 testate satiriche. Nei giorni scorsi è stato completato il trasloco e tutto il materiale è stato portato alla Mai partendo da via Tassis, dove aveva sede l’associazione culturale «Fondo Paolo Moretti per la satira politica», dando vita a una vera e propria «biblioteca bella biblioteca».

Il gesto di generosità è stato deciso da Paolo Moretti, dirigente industriale e consulente di direzione in banche e società finanziarie, ma anche - come lui stesso ama precisare - vero appassionato di riviste, vignette e pubblicazioni tematiche: «Coltivo da anni l’insana passione per la satira e l’umorismo grafico, uniti a un forte interesse per la storia. Negli ultimi tempi il patrimonio satirico è stato oggetto di numerose mostre, incontri culturali e richieste da parte di laureandi e studiosi provenienti sia dall’Italia che dall’estero. Donando la mia biblioteca alla Mai diffondo la conoscenza della satira verso un pubblico il più ampio possibile».

La donazione di Paolo Moretti arricchisce il patrimonio della Biblioteca Angelo Mai con una delle più prestigiose e complete raccolte internazionali dedicate alla satira e all’umorismo.

«La destinazione pubblica inscrive il nome di Paolo Moretti nella storica tradizione del mecenatismo bergamasco, al quale la città deve la nascita e la crescita delle sue più importanti istituzioni culturali – commenta la direttrice Maria Elisabetta Manca -. Le mostre e gli incontri di approfondimento organizzati negli ultimi anni in collaborazione tra il fondo Moretti e la Mai hanno riscosso grande successo e aperto alla conoscenza di prodotti editoriali di grande qualità, che consentono di attraversare gli avvenimenti storici e le trasformazioni sociali e artistiche. Il Fondo Moretti sarà catalogato e messo a disposizione degli studiosi in una sala dedicata della Biblioteca e sarà oggetto di iniziative di valorizzazione e approfondimento. La donazione è stata accolta con gratitudine dall’amministrazione comunale e da parte mia va un particolare grazie personale a Paolo Moretti per la condivisione di un patrimonio di pubblicazioni e di conoscenze internazionale e aperto».

Il valore della collezione, unica in Italia e tra le primo anche a livello mondiale, è confermato dai docenti universitari Roberto Pertici e Giovanni Scirocco.

«Il Fondo Paolo Moretti vanta la più importante biblioteca satirica che abbiamo in Italia e tra le prime a livello europeo – dice Pertici, docente per vent’anni di Storia contemporanea all’Università degli Studi di Bergamo -. Ne fanno parte collezioni complete di riviste famosissime come l’inglese “Punch”, oltre a un numero straordinario di pubblicazioni satiriche, giornali, riviste, opuscoli e numeri unici che gravitano intorno ai momenti fondamentali della storia italiana ed europea: per la città di Bergamo è certamente un patrimonio da far conoscere e valorizzare»

Giovanni Scirocco, docente di Storia contemporanea all’Università di Bergamo, conferma come «la collezione coltivata negli anni da Paolo Moretti è il principale fondo archivistico in Italia e un patrimonio unico, frutto di mezzo secolo di ricerca e di impegno che hanno permesso la raccolta di documentazione sulla satira politica dalla seconda metà dell’Ottocento ai giorni nostri, anche se in essa troviamo documenti ancora più antichi: è certamente uno strumento molto interessante per cogliere opinioni, snodi e immagini importanti della politica che ha fatto la nostra storia».

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