Con Edo e Gaia la rivoluzione della gentilezza

LA NOVITÁ. Edoardo è un ragazzo sensibile, curioso, amante del canto e della musica. Gaia è speciale: è una ragazza con lo spettro autistico e comunica con i sorrisi, gli abbracci e un piccolo comunicatore. Sono i protagonisti del libro per ragazzi di Silvia Barbieri.

C’è una storia, vera e luminosa, che parla di amicizia, inclusione e coraggio. È quella di Edoardo e Gaia, due ragazzi di Monterotondo che crescono insieme fin dalla scuola dell’infanzia e che oggi diventano simbolo di quanto lo sport e la gentilezza possano cambiare il mondo. A raccontarla è «L’Alfiere e la Regina Gaia», il nuovo libro per ragazzi di Silvia Barbieri (Funtasy Editrice), già accolto con entusiasmo in molte scuole e presentato con grande successo al Senato della Repubblica. Edoardo è un ragazzo sensibile, curioso, amante del canto e della musica. Gaia è speciale: è una ragazza con lo spettro autistico e comunica con i sorrisi, gli abbracci e un piccolo comunicatore.

Tra loro non servono parole per capirsi. Ma crescere, si sa, non è sempre semplice. Quando alcuni compagni iniziano a deridere Edoardo chiamandolo «baby sitter» perché aiuta Gaia, lui potrebbe fare un passo indietro. Invece sceglie la strada più difficile: restare se stesso. Il punto di svolta arriva grazie al baskin, sport inclusivo in cui ciascuno ha un ruolo e un valore, indipendentemente dalle abilità. In squadra Gaia si rivela una campionessa e i compagni imparano a guardare oltre i pregiudizi. Persino i bulli, Mirko e Luca, comprendono finalmente cosa significhi sentirsi esclusi e decidono di cambiare. La forza gentile di Edoardo non passa inosservata: il suo impegno lo porta fino al Quirinale, dove riceve dal Presidente della Repubblica il titolo di Alfiere. Il premio non è solo per lui, ma per Gaia, per la loro squadra in maglia arancione e per tutti quelli che hanno bisogno di essere visti e accolti. «Un esempio di coraggio contro il bullismo e i limiti. Una storia significativa che prende vita dalla realtà e tocca le corde della sensibilità di ciascuno, mostrando come sia possibile superare i pregiudizi, anche grazie alla forza e ai valori dello sport – afferma Silvia Barbieri –. Edo e Gaia ci insegnano che l’inclusione non è un concetto astratto, ma un gesto quotidiano. Lo sport, la gentilezza, l’amicizia possono diventare strumenti potentissimi per superare paure e pregiudizi».

Il 3 dicembre, Giornata dedicata alle persone con disabilità, questo messaggio risuona ancora più forte. Barbieri sarà ospite dell’Università del Foro Italico di Roma per incontrare studenti e docenti e parlare di sport come spazio di crescita e di relazione. Perché, come ricordano Edo e Gaia, «non serve una voce per dire ti voglio bene» e ogni piccolo gesto può aprire una strada nuova.

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