Gli scomparsi: drammi tra equilibri spezzati e rimorsi

Il libro Quando una persona scompare all’improvviso si scatena un terremoto. Le famiglie si sfasciano, le relazioni si riassestano. Il dolore, il rimorso, l’idea di non aver fatto, detto, indagato abbastanza sono come tarli nella mente di chi resta, fino a sviluppare vere e proprie ossessioni.

Quando una persona scompare all’improvviso si scatena un terremoto. Le famiglie si sfasciano, le relazioni si riassestano. Il dolore, il rimorso, l’idea di non aver fatto, detto, indagato abbastanza sono come tarli nella mente di chi resta, fino a sviluppare vere e proprie ossessioni. È un terreno d’indagine fertile per gli scrittori di gialli e thriller. Lo spagnolo Javier Castillo lo esplora con abilità ne «La ragazza di neve» (Salani) in cui una bambina di 3 anni, Kiera Templeton, scompare durante la festa del 4 luglio. Il romanzo si concentra sulle conseguenze: le indagini, gli equilibri familiari spezzati, il peso dell’assenza. Lo scrittore segue lo sviluppo di un’inchiesta giornalistica e scava nella vita dei protagonisti, costruendo un thriller psicologico appassionante.

«La madre scomparsa» (Garzanti) di Emily Gunnis ruota intorno alla scomparsa di una giovane, Jessie Waterhouse, con la figlia neonata, facendo affiorare il peso dei segreti e delle trame familiari, e mostrando cosa può accadere quando vengono soffocati nel silenzio anziché affrontati a viso aperto. Si concentra sul tema delle persone scomparse da una diversa angolazione «Le due morti del signor Mihara» (Longanesi) di Tommaso Scotti. L’indagine sulla morte di Takaji Mihara, uomo d’affari in pensione, porta l’ispettore nippoamericano Nishida ad addentrarsi nel mondo degli «evaporati»: migliaia di uomini e donne che decidono di scomparire e ricominciare altrove, cambiando nome e vita. Scopre che c’è un vero e proprio business che permette loro di gestire gli aspetti pratici. Un tema curioso, vagamente pirandelliano, declinato nella cultura giapponese, con un tocco di poesia.

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