In attesa del Natale, albi illustrati pieni di poesia

IL LIBRO. Sogni, desideri, attese: gli albi illustrati di Natale sono come stanze di luce, in cui i bambini imparano che il desiderio può cambiare mille forme e diventare incontro, cura, attenzione per gli altri.

Lo racconta, per esempio «La letterina di Lupo a Babbo Natale» (Il Castoro) di Shakti Staal e Marianne Barcilon, con la traduzione d’autore di Lodovica Cima, un piccolo gioiello. Un Lupo affamato vede la foto di Babbo Natale sul giornale e sogna di mangiarlo, al ragù o allo spiedo: eppure, mentre la lettera prende forma, qualcosa in lui si sposta, si ammorbidisce, si mette in ascolto. Le illustrazioni in rilievo, i veri bigliettini da aprire, le lettere da sfogliare, trasformano la lettura in un gioco tattile: il Natale si tocca con mano, diventa intimità, per una lettura divertente e condivisa.


Punta sull’amicizia e sulla condivisione «Un Natale a sorpresa» (Feltrinelli) di Camille Jourdy. Ripercorre una vigilia popolata di animali, in cui tutti sono molto indaffarati, la Grande Quercia è casa comune e il vero dono è accorgersi di chi si trova sull’altra riva del fiume: la tartaruga Camilla, che in mezzo a tutti quei preparativi teme di restare sola nel giorno del suo compleanno.


Con «Un regalo di Natale per Babbo Natale» (Feltrinelli) di Sergio Badino, la domanda ingenua di Bianca – chi fa il regalo a chi porta doni a tutti? – apre uno sguardo tenero sul mistero del dono gratuito, tra renne, slitte, avventure e sogni che sbagliano strada.

Per i più piccoli, infine «Buon Natale mia piccola coccinella» (Gribaudo) di Nicola Edwards e Natalie Marshall è un sussurro in rima: cartonato robusto, colori vivaci, coccinelle in rilievo che scivolano tra le dita, rime che avvolgono come un abbraccio.

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