In un libro la grinta straordinaria del canoista paralimpico Kwadzo

L’INCONTRO. Giovedì 9 ottobre, alle 17.30, la Biblioteca Civica Antonio Tiraboschi, a Bergamo, ospiterà un nuovo appuntamento promosso dal Sistema Bibliotecario Urbano di Bergamo.

Protagonista sarà Francesca Stucchi, autrice di racconti ispirati a storie vere pubblicati sulla rivista «Confidenze». Nella Sala Mimmo Boninelli verrà presentato il suo romanzo d’esordio, intitolato «Nel vento dei desideri», con prefazioni del campione olimpico Antonio Rossi e dello scrittore Andrea Vitali.

Il libro è dedicato alla straordinaria vicenda umana e sportiva del canoista paralimpico Kwadzo Klokpah, atleta della Canottieri Lecco e partecipante alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 e di Parigi 2024

Il libro è dedicato alla straordinaria vicenda umana e sportiva del canoista paralimpico Kwadzo Klokpah, atleta della Canottieri Lecco e partecipante alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 e di Parigi 2024. Klokpah nasce in un piccolo villaggio del Ghana e viene abbandonato dai genitori probabilmente a causa di una grave malformazione alle gambe. Il destino, però, gli offre una seconda possibilità: operato agli arti inferiori in Ghana, viene accudito da un’infermiera americana che lo affida alla Missione dei Padri Comboniani. Lì incontra un giovane volontario che decide di portarlo in Italia. E così, sul lago di Como, inizia una nuova vita.

Stucchi, una storia che ha dell’incredibile. Come l’ha ricostruita?

«Prima di iniziare a scrivere, ho ricostruito tutta la parte delle origini, grazie alle testimonianze del padre adottivo e dell’infermiera americana. Mi sono documentata sulla sua infanzia, di cui Kwadzo non ricordava quasi nulla. Si sapeva solo che fosse nato di lunedì, come indica l’etimologia del suo nome. Ho cercato di trattare con delicatezza i temi più dolorosi: l’abbandono, la povertà, la disabilità, che per la società in cui viveva era quasi una maledizione».

Klokpah è venuto in Italia a 10 anni e da lì è iniziata la sua seconda vita…

«Sul lago di Como ha trovato il calore di una famiglia e ha potuto inseguire il sogno di diventare un campione di canoa, nonostante le difficoltà legate alla disabilità. La sua carriera sportiva è decollata rapidamente, fino a farne uno dei migliori paracanoisti al mondo».

Lo sport non solo come passione, ma anche mezzo di riscatto e inclusione sociale. È così?

«Sì, Kwadzo ha sempre avuto una grinta straordinaria e tanta voglia di fare, di ricominciare. Una volta arrivato in Italia, ha provato diversi sport finché il campione Antonio Rossi l’ha convinto a cimentarsi nella disciplina della canoa. Kwadzo ha dimostrato subito un talento naturale, ma soprattutto la voglia di andare oltre i propri limiti, di accettare coraggiosamente le sfide poste dalla sua condizione. Era l’unico atleta con disabilità nella Canottieri Lecco, eppure è riuscito in un’impresa impossibile: raggiungere le Olimpiadi. Io l’ho seguito da vicino in tutto il suo percorso: dagli allenamenti a Lecco, in particolare sul lago di Pusiano, fino a Parigi, dove ho potuto partecipare a un evento preolimpico che mi ha permesso di entrare ancora più in sintonia con lui. Ho raccolto emozioni, annotato i momenti più intensi, con lo scopo di registrare una testimonianza autentica».

Come è nato il progetto e che direzione sta prendendo ora?

«I miei figli hanno incontrato Kwadzo a scuola e sono rimasti molto colpiti dalla sua testimonianza. Ho capito subito che andava raccolta, e così è nato il libro. Dopo la pubblicazione, ho deciso di andare avanti ideando un percorso rivolto proprio alle scuole: gli istituti possono adottare il romanzo come lettura per gli studenti e avere accesso a contenuti didattici di approfondimento. Organizziamo anche incontri e presentazioni nelle classi. In questo modo, un racconto sportivo diventa strumento educativo e motivazionale per i ragazzi. Chi fosse interessato trova tutte le informazioni sul sito www.nelventodeidesideri.it».

Una trama, dunque, intessuta di sport, amicizie e amore, di successi e fallimenti, di avventure e disavventure. Che profuma di lago e parla di inclusione, rinascita, speranza. Durante l’incontro alla Biblioteca Tiraboschi sarà proiettato un breve documentario che ripercorre la figura di Klokpah, da bambino a campione. E, in dialogo con Francesca Stucchi, interverrà il canoista paralimpico bergamasco Mirko Nicoli, originario di Gorlago, amico di Klokpah nonché uno dei personaggi del libro. Dopo un incidente in moto nel 2016 e l’amputazione della gamba destra, Nicoli ha trovato nella canoa una sfida, coronata dalla partecipazione alle Paralimpiadi di Parigi 2024. Per le nuove generazioni, due esempi potenti che testimoniano, tra ostacoli superati e obiettivi raggiunti, storie di resilienza e determinazione, capaci di trasformare la fragilità in forza e di ispirare chi le ascolta.

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