Le fiabe di Natale: speranza, poesia e meraviglia sotto l’albero

I CONSIGLI DI LETTURA. A Natale le fiabe, con il loro passo silenzioso, entrano con delicatezza, come un dono, nelle case e nei cuori.

Accendono la luce di un racconto proprio là dove il buio cala prima, e ricordano che l’ascolto è la forma più antica dell’incontro. In questa atmosfera incantata si muovono le «Fiabe sotto l’albero» (Feltrinelli) con le voci di Andersen, Capuana, Wilde e Perrault: storie di speranza e rinascita, con illustrazioni di Jeugov. Una galleria di personaggi, dalla «Regina delle nevi» alla «Fata Neve» che parlano alla nostra parte più fragile e luminosa.

Fabian Negrin, autore e illustratore, con «Cappuccetti rossi» (Giunti), apre invece un dialogo sull’identità e sul cambiamento. Propone dodici variazioni originali, buffe, poetiche e imprevedibili della fiaba classica, con altrettanti modi di attraversare il bosco - metafora di paura, rabbia, incertezza - per affrontare il lupo che ciascuno porta con sé. Il rosso diventa simbolo di coraggio, metamorfosi e tenerezza.

Dolce ed evocativo «Il Natale di Legnetto» (Rizzoli), di Lane Smith, invita a riflettere sul senso del dono, scoprendo alla fine che l’importante è che nasca dal cuore. Un piccolo legnetto, offerto con amore, può trasformarsi in segno di cura, come accade a ogni gesto autentico. Infine, nell’albo illustrato «Indovina chi viene a merenda» (Terre di Mezzo) di Laura Mucha e Marc Boutavant, si scopre un allegro teatro fiabesco. Al centro della storia c’è il piccolo Orso che vorrebbe leggere in pace, ma viene interrotto da personaggi come Riccioli d’oro, i tre porcellini e il lupo: tutti vogliono assaggiare il suo porridge. Un invito, in fondo, ad accogliere le sorprese con sorriso e meraviglia.

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