Ponte San Pietro, il Policlinico cresce: investiti 15 milioni per spazi e servizi

Sanità. Inaugurata la nuova ala da ottomila metri quadrati. Gilda Gastaldi: «L’ospedale è anche un luogo di speranza». Galli: «Mai fermati nemmeno durante la pandemia».

Efficiente ed efficace. Ma anche bello, energeticamente sostenibile e moderno. Il nuovo Policlinico San Pietro del Gruppo San Donato, inaugurato martedì 10 gennaio a Ponte San Pietro, rispecchia l’idea di «casa». Perché in fondo è questo che sarà: una casa per i pazienti e per tutte le persone che ci lavorano. E fa pensare a umanità e amore che, insieme alle competenze professionali e strumenti all’avanguardia, fanno la differenza nella cura dei malati. «L’ospedale è un luogo di dolore, ma anche di speranza – ha esordito, a nome della proprietà, Gilda Gastaldi, presidente della «Gruppo San Donato Foundation» –. Da chi ci lavora ci si aspettano professionalità e competenze, ma non è così scontato che siano accompagnate anche da amore e umanità verso il paziente, cosa che invece qui accade quotidianamente».

Il nuovo Policlinico, dunque, non pensa solo alla qualità delle cure, ma anche alle persone che lo abitano. Basta guardare la hall: luminosa, aperta, con grandi vetrate e di fronte a un giardino alberato e con alcune panchine: «Le persone devono trovare armonia nella vita oltre che nella malattia – ha aggiunto Francesco Galli, amministratore delegato degli Istituti Ospedalieri Bergamaschi e presidente di Gsd Strategy and Operations Committee –. La cura è fatta anche dell’attenzione alle persone. Raggiungiamo un traguardo a cui abbiamo lavorato tutti con grande impegno. È stato un cantiere modello, che non si è mai fermato nemmeno durante la pandemia». Gli ultimi lavori di ampliamento hanno portato alla costruzione del nuovo corpo di fabbrica frontale per un totale di 8.000 metri quadrati e un investimento di quasi 15 milioni totalmente autofinanziati «grazie – ha dichiarato Nicola Grigoletto, presidente degli Istituti Ospedalieri Bergamaschi – alla lungimiranza della proprietà che reinveste costantemente i proventi dell’attività per riqualificare le strutture del Gruppo».

Il nuovo blocco, formato da due ali e due piani fuori terra, ospita la hall, il nuovo Centro unico di prenotazione, nuove aree ambulatoriali con Centro prelievi, un Centro congressi dotato di tutte tecnologie per trasmettere in diretta streaming dalle sale operatorie dell’ospedale, la nuova Cappella, bar, area commerciale, uffici amministrativi e la nuova sede dell’Università visto che il Policlinico è sede del corso di laurea in Infermieristica dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. E nei prossimi mesi, insieme al Policlinico di Zingonia, amplierà l’offerta formativa con corsi di Medicina e Chirurgia. L’ha annunciato il prorettore dell’Università Vita-Salute San Raffaele, Gianvito Martino.

Tra i momenti centrali, la Messa celebrata dal vescovo di Bergamo monsignor Francesco Beschi, che ha espresso ammirazione per chi lavora negli ospedali e ha voluto condividere con i presenti un momento di preghiera per le persone ammalate: «Una preghiera a Dio – ha dichiarato monsignor Beschi - che nulla toglie a tutto ciò che le nostre competenze mettono in campo per curare. Tutto ciò che ha a che fare con il mondo della cura ha a che fare con l’azione di Dio». E ancora un prendersi cura con amorevolezza. «Quello dell’umanizzazione è un tema da riprendere in mano» ha detto Giovanni Pavesi, direttore generale Welfare di Regione Lombardia, mentre il consigliere regionale Giovanni Malanchini ha parlato del Policlinico come della proposta di un nuovo modello sociale, e il consigliere provinciale Gianfranco Masper sottolineava che la struttura ospedaliera farà il bene di tutti. Il direttore generale di Ats Bergamo, Massimo Giupponi, ha invece ringraziato il personale ospedaliero «perché accanto a chi ha la responsabilità delle scelte, c’è la qualità degli operatori». «Ora – ha concluso il sindaco di Ponte, Matteo Macoli – bisogna assicurare una sempre maggiore integrazione dei servizi: l’ospedale, ma anche la Casa di riposo e la Casa di Comunità che si sta per realizzare».

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