Solidarietà ai Vigili del fuoco dell’Isola sfrattati: si discute sulla sede a Presezzo

IL CASO. I cittadini pronti a raccogliere firme. Al vaglio la nuova collocazione su un’area offerta da un privato. Il comandante: ringraziamo per la vicinanza, ben venga chi ci vuole sostenere.

L’Isola si stringe attorno ai suoi Vigili del fuoco in cerca di una nuova sede. Molti cittadini hanno espresso solidarietà ai volontari del distaccamento di Madone in difficoltà perché i locali sono stati messi in vendita, dagli 8 Comuni proprietari dell’immobile: Bonate Sotto, Brembate Sopra, Chignolo d’Isola, Madone, Mapello, Medolago, Presezzo e Sotto il Monte. I pompieri hanno ricevuto l’avviso di sfratto e di liberare gli spazi entro il 30 novembre. Con la vendita dei locali i Comuni intendono estinguere un mutuo legato al Consorzio di polizia locale dell’Isola, che è stato sciolto nel 2013.

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Alcuni cittadini hanno telefonato al comando manifestando l’intenzione di avviare una raccolta di firme a sostegno dei vigili del fuoco. «Vogliamo restarne fuori – dichiara il comandante del distaccamento volontario di Madone, Luca Fontana -, ma i cittadini hanno il diritto di pretendere un servizio rapido per il soccorso tecnico d’urgenza. Ci ha commosso la solidarietà ricevuta. Ringrazio anche il comandante provinciale dei Vigili del fuoco, Vincenzo Giordano, per il supporto di questi anni in termini di attrezzature e addestramento, ma anche per averci dimostrato la sua vicinanza in questo momento difficile. E poi i miei 24 vigili del fuoco volontari che non hanno mai gettato la spugna e, pur sentendosi in un certo senso abbandonati, continuano a garantire un presidio operativo gratuito di 120 ore mensili, dormendo in caserma per 10 giorni al mese per mantenere la qualità del servizio». Che resta a rischio se non si trova una soluzione alternativa in tempi brevi.

Un’area a Presezzo

Dopo le ipotesi negli anni scorsi di realizzare una nuova sede a Filago e a Terno d’Isola, ora si ragiona su un’area a Presezzo, dietro il supermercato Iperal, che un privato cederebbe gratuitamente. Ai sindaci, invece, è stato chiesto un aiuto per coprire i costi di ristrutturazione, incontrando però varie resistenze e dubbi sulla reale adeguatezza e ampiezza dell’area, oltre che sulla copertura finanziaria. «Tutti vogliamo mantenere il distaccamento sul territorio – conferma il sindaco di Terno, Gianluca Sala -. Ci è stata presentata una proposta. Non abbiamo detto “no”, ma chiesto del tempo per approfondirla. Servono trasparenza e chiarezza, che forse negli anni passati, in alcuni momenti sono venute meno. Ora si è tornati a dialogare nella giusta direzione». E se i Comuni sottolineano «di aver sempre sostenuto il distaccamento, perfettamente a conoscenza da anni che sarebbe arrivato lo sfratto e con tutto il tempo a disposizione per trovare alternative», dal canto suo il comandante Fontana, tenta ancora la mediazione: «Ci sono possibilità per arrivare a un progetto condiviso. Forniremo i chiarimenti necessari, ma chiediamo sostegno concreto e non solo a parole. Un distaccamento nell’Isola è fondamentale. Solo chi ne ha beneficiato, riesce a coglierne l’importanza. Ognuno di noi, in media, chiama i Vigili del fuoco una volta nella sua vita, ma in quel momento è talmente disperato da contare ogni minuto che passa dalla telefonata al loro arrivo. E ogni minuto può fare la differenza».

Ma se quella di Presezzo è ora l’ipotesi sul tavolo, il comandante di Madone lancia un appello alle aziende locali: «Ben venga se c’è qualche imprenditore locale che ha un capannone da destinarci o che voglia sostenere economicamente il nostro progetto». Con il consigliere provinciale con delega alla Protezione civile e assessore comunale a Finanze e lavori pubblici di Calusco d’Adda, Massimo Cocchi, che invita a un ragionamento più ampio: «Va bene il grande impegno dei Vigili del fuoco volontari ma sediamoci tutti attorno a un tavolo, compreso il comando provinciale, e ragioniamo in termini più ampi visto che nel territorio si sta facendo largo l’idea di un presidio che raccolga più associazioni. Penso anche, per esempio, alla Croce Bianca e alla Protezione civile. Condividere gli spazi permetterebbe, oltre a una migliore gestione, anche di ottimizzare le risorse».

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