Pomeriggio horror, una scelta drastica
per poter ripartire

LA DOMENICA DEL VILLAGGIO. Il Dorian Gray del mercoledì e il suo ritratto nel weekend.

Come il controverso personaggio di Oscar Wilde, l’Atalanta bellissima delle notti di metà settimana vive la sua nemesi il sabato e la domenica, quando in campo va la sua effigie, che abbruttisce e invecchia al posto suo registrando visivamente i lati oscuri del suo animo.

Bisogna addentrandosi nei meandri dell’horror gotico venato di filosofia dello scrittore irlandese per cercare di comprendere (non certo di spiegare) la sconcertante metamorfosi vissuta dalla squadra nerazzurra con cadenza regolare, nello spazio di pochi giorni, nelle ultime sei partite. Fino a quella di domenica, che l’ha portata ad arrendersi senza condizioni al Sassuolo davanti al pubblico della New Balance Arena. Lasciando pochi spazi alla possibilità di un riscatto immediato, ma anche pochissime garanzie sul medio e lungo periodo di una stagione ancora tutta da vivere e niente affatto compromessa. Però bisogna capire e intervenire.

E dalle 14.15 di domenica tutti gli indizi si sono fatti sempre più concreti e insistenti nella direzione di una decisone drastica da parte della società. Drastica quanto dolorosa, perché un esonero non è mai un bell’episodio e perché a Zingonia si sono esposti parecchio nel momento in cui, l’estate scorsa, hanno indicato in Ivan Juric l’uomo giusto per avviare il dopo Gasperini. Che si sapeva sarebbe stato complicatissimo e che non bisogna illudersi sarà meno complicato con un altro in panchina. Ma il calcio ha le sue logiche: come sempre paga l’allenatore, anche se come sempre l’allenatore non è il solo ad avere responsabilità.

E se la crisi esplosa domenica – a soli quattro giorni dall’impresa di Marsiglia – non offre via d’uscita se non una decisione drastica, questo è il momento di prenderla. Perché c’è davanti la sosta, e anche se molti giocatori saranno via, chi arriva avrà il tempo di raccogliere le idee e impostare il lavoro. Dare ultimatum di sorta, ponendo come limite estremo del giudizio il trittico Napoli-Eintracht-Fiorentina, sarebbe un buttare altro tempo. Invece il tempo serve. Per rincorrere un campionato che aspetta tutti, una Champions in cui l’Atalanta finora è stata sempre all’altezza (escluso l’ingiocabile Psg) e una Coppa Italia che ancora deve cominciare e che resta un appetibile obiettivo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA