
La salute / Bergamo Città
Giovedì 21 Agosto 2025
Ostetricia a domicilio, progetto pilota all’ospedale di Bergamo per le neomamme
IL PROGETTO. Un’ostetrica sarà a casa delle donne nei primi giorni dopo la nascita. L’iniziativa di Regione Lombardia anche a Bergamo, al «Papa Giovanni XXIII». «Investiamo su prevenzione, per contrastare l’inverno demografico».
Bergamo
Regione Lombardia sostiene le neomamme e i bambini. L’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, commenta il progetto pilota «Continuità assistenziale ostetrica: la prima visita domiciliare dopo il parto», che prevede la presenza di un’ostetrica a casa delle donne nei primi giorni dopo la nascita, approvato con delibera recente dalla Giunta regionale. Nella Bergamasca il progetto coinvolgerà l’ Asst Papa Giovanni XXIII, Asst Bergamo Est e Asst Bergamo Ovest.
«Con questo progetto – sottolinea l’assessore Bertolaso – entriamo nelle case delle famiglie. La visita a domicilio dell’ostetrica è un gesto di attenzione e vicinanza che aiuta la mamma, il bambino e tutta la famiglia a vivere in modo più sereno i primi giorni insieme. È particolarmente importante nelle zone montane e periferiche, ma anche in città, soprattutto per intercettare eventuali situazioni di difficoltà personale e sociale. È un investimento di Regione Lombardia non solo sul benessere, sulla prevenzione e sul futuro della nostra comunità, ma anche e soprattutto si collega ad altre iniziative per sostenere la natalità e rappresenta un tassello della nostra battaglia contro l’inverno demografico».
La fase delicata del rientro a casa
L’iniziativa nasce per accompagnare le famiglie in una fase delicata come il rientro a casa con il neonato, garantendo non solo assistenza sanitaria, ma anche supporto emotivo e pratico. L’ostetrica potrà sostenere la neomamma stessa nella gestione della sua salute, nell’accudimento del suo neonato ad esempio nella gestione dell’allattamento, ma soprattutto intercettare tempestivamente eventuali difficoltà fisiche, psicologiche o sociali attivando gli specialisti competenti e favorire così una genitorialità serena.
L’iniziativa inoltre ha una forte valenza sociale, non si limita al controllo clinico, ma offre un sostegno completo alle famiglie, soprattutto nei casi di maggiore fragilità
Contro il calo delle nascite
La sperimentazione rientra nel più ampio impegno di Regione Lombardia per contrastare il cosiddetto «Inverno demografico», il calo delle nascite che riguarda tutta l’Italia. E segue misure specifiche finalizzate a sostenere la genitorialità, il potenziamento dei consultori familiari, i bonus per la natalità e gli investimenti nel percorso nascita.
Portare l’assistenza ostetrica a domicilio significa abbattere distanze e barriere, garantendo equità di accesso alle cure e un supporto tempestivo anche nelle zone montane e periferiche
Il progetto permette anche di valutare il contesto quotidiano in cui vive la famiglia, se ci sono fattori che possono influenzare la salute come la sicurezza, l’igiene, gli stili di vita ambientali e se è presente un supporto familiare. Contribuisce così ad una vera continuità assistenziale ostetrica più efficace e coordinata integrando il percorso del parto in ospedale con la vita quotidiana della neo-famiglia.
Portare l’assistenza ostetrica a domicilio significa abbattere distanze e barriere, garantendo equità di accesso alle cure e un supporto tempestivo anche nelle zone montane e periferiche. L’iniziativa inoltre ha una forte valenza sociale, non si limita al controllo clinico, ma offre un sostegno completo alle famiglie, soprattutto nei casi di maggiore fragilità.
Progetto pilota per un anno
La fase pilota durerà 12 mesi e un finanziamento complessivo di 500.000 euro. Nella Bergamasca coinvolgerà l’ Asst Papa Giovanni XXIII, Asst Bergamo Est e Asst Bergamo Ovest.
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