Cristina Parodi e la passione per la moda
A Bergamo con Daniela nasce «Crida»

Un guardaroba moderno, sostenibile, comodo e femminile. Due amiche - Cristina Parodi e Daniela Palazzi - e la base operativa a Bergamo. «Perchè i sogni devono essere più forti del Covid».

«Ogni donna deve inseguire il suo sogno. E non è mai troppo tardi per realizzarlo». Parte tutto da qui il progetto di Crida, e Cristina Parodi afferma questa parole con ancora più forza dopo gli ultimi, dolorosi mesi nella sua Bergamo, «città che mi ha accolto e che amo».

La «first lady» di Bergamo, nota per la sua passione per la moda e la sua eleganza, lo scorso febbraio era pronta per il lancio ufficiale di Crida, nuovo brand nato con la bergamasca Daniela Palazzi: la prima capsule per la primavera/estate doveva essere nei negozi da aprile ma il Covid ha bloccato tutto, in primis il mondo della moda. «Si è tutto cristallizzato e il lavoro che avevamo fatto nei mesi precedenti si è fermato di colpo - spiega -. C’erano altre priorità, progetti solidali a cui lavorare, il mio impegno sociale con il Cesvi. Bergamo aveva una grande battaglia da combattere».

Crida si è fermata con i suoi abiti per vivere la primavera, le sue gonne ampie di seta, la bellezza di uno smanicato comodo, leggero, divertente: «Il nome del brand unisce le nostre iniziali. Daniela e io pensavamo a questo progetto da mesi e un anno fa ci siamo fatte coraggio. Ci unisce la passione per la moda, il gusto per un certo modo di vestire, l’idea che l’eleganza femminile sia fatta di tessuti naturali, fatture impeccabili, ma anche di comoditàe confort come solo un abito che accarezza il corpo suggerendone le forme senza evidenziarle può dare. Ma soprattutto entrambe avevamo voglia di metterci in gioco, ancora, sempre e comunque».

E Cristina lo sottolinea: «Crida non è nata improvvisamente, è stato un progetto meditato a lungo - spiega -. Da tempo ci realizzavamo dei vestiti. Daniela è molto elegante, molto creativa. Ha fatto la mamma, ha lavorato nella comunicazione per anni, è un’artista. Dopo anni a farci vestiti da sole, dopo aver ricevuto tanti complimenti e tante richieste di abiti simili ai nostri dalla amiche e conoscenti, ci siamo decise».

Le due amiche sono unite anche da Bergamo: «Qui ho conosciuto Daniela vent’anni fa: quando la mia vita era un vai e vieni tra Roma, Milano e Bergamo, lei era una di quelle che mi sosteneva e supportava. Facciamo parte di un gruppo di amiche molto affiatate e unite. Ci siamo scoperte anno dopo anno».

Crida nasce con una capsule primavera/estate di dieci abiti e due capi spalla. «Sono abiti molto femminili con un’ottima vestibilità, perché non hanno cerniere, si appoggiano sui fianchi senza stringere, hanno gonne danzanti lunghe fino ai piedi o sotto il ginocchio, maniche ampie dai polsi preziosi che io amo alla follia. Sono abiti nello stesso tempo raffinati, pratici e moderni» spiega Cristina Parodi. Adatti al giorno e alla sera, realizzati con tessuti pregiati: «Principalmente in seta naturale, ma abbiamo anche dei modelli in cotone: abbiamo scelto per il nostro progetto l’eccellenza bergamasca del Cotonificio Albini, così come i laboratori con cui collaboriamo sono nella nostra provincia».

Ecco allora il cotone delle camicie maschili abbinato al canvas delle gonne a ruota, la doppia crepe delle giacche avvitate e lo chiffon impalpabile degli abiti a pois che lasciano scoperte le spalle: «L’abito a pois, Taormina, è il mio preferito e tutta la collezione punta alla gonna: pratica, elegante, sbarazzina».

Con una curiosità: «Ogni modello ha un nome di città italiana - racconta -, e questo lo abbiamo deciso fin da subito perchè siamo convinte, ora più che mai, che il nostro Paese è la culla della moda e dello stile». Solo abiti, quindi, perchè Crida ha le idee molto chiare: «Sì, pochi abiti, dalla qualità eccellente, dai tessuti naturali e sostenibili. Capi espressione di noi, della nostra terra, dalla manifattura sartoriale».

Dopo un autunno di progetti e lavoro, dopo che a febbraio la collezione aveva suscitato interesse dai primi buyer, si è però fermato tutto: «E come tutti ci siamo bloccate con la nostra piccola start-up, pensando ad altro». Cristina Parodi pensa al Cesvi e ai 5 milioni raccolti: «Bergamo ha una forza incredibile, sono così orgogliosa della rete solidale e sociale creata per gli anziani che è nata e che proseguirà anche nei prossimi mesi». Con la ripresa delle attività, Crida ha fatto capolino nei pensieri di Cristina e Daniela: «Non dovevamo mollare, era il nostro sogno e la dimostrazione che anche a 50 anni bisogna inseguire i propri progetti». Ora più che mai: «Puntando sui nostri valori: una moda di qualità, ma sobria, con capi senza tempo, non per forza legati alla stagionalità e alle tendenze, sostenendo sempre il made in Italy e il made in Bergamo che, con il nostro prodotto di nicchia, vorremmo far conoscere , dopo la distribuzione in Italia, anche all’estero».

Ed è così che ora Cristina e Daniela stanno lavorando sulla seconda capsule, pronta per il prossimo settembre: «Qualche anticipazione? Saranno abiti molto femminili e molto grintosi - sorride e agggiunge - Una cosa è già decisa: ci saranno gli abiti “Bergamo” e “Brescia”»

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