
A Cologno al Serio non solo festa, anche impegno. Per 4 giorni il carcere al centro
L’IDEA. Con «Campino à la Plage» quattro giorni di incontri per tenere alta l’attenzione sulla realtà carceraria.
Saranno «Ore d’aria buona»: in compagnia, nella socialità, all’aperto. E sensibilizzando su un tema delicato, che in questi ultimi mesi sta vivendo una situazione spesso drammatica: il carcere, la vita oltre le sbarre, ma anche il riscatto di chi ha saldato il proprio conto con la giustizia.
La festa a Cologno al Serio
È il tema al centro di «Campino à la Plage», l’evento estivo che anima il parco del Campino di Cologno al Serio e giunto alla quinta edizione, con l’organizzazione curata dal Centro giovanile «Lo Spazio» e il sostegno di diverse istituzioni e realtà del territorio: da giovedì a domenica, quattro giorni tra festa e impegno. «Ogni anno cerchiamo di costruire un filo conduttore per tutta la festa – spiega Alessandro Rocco, uno degli organizzatori dell’appuntamento –, individuando dei temi su cui tenere alta l’attenzione, e per quest’anno abbiamo scelto la realtà carceraria».
Si parte il 24 luglio
La serata inaugurale, giovedì 24 luglio dalle 21, ospiterà infatti le testimonianze di chi conosce profondamente il vissuto della casa circondariale di Bergamo: interverranno Gino Gelmi, vicepresidente dell’associazione Carcere e Territorio e l’avvocato penalista Luca Bosisio, insieme ad alcune testimonianze di chi ha affrontato l’esperienza della reclusione, mentre Adriana Lorenzi – direttrice di «Spazio», giornale che prende forma in via Gleno e presente con uno stand alla festa – proporrà la lettura di testi realizzati nel laboratorio di scrittura creativa.
Il sostegno avrà anche la forma di una donazione: parte del ricavato della festa sarà destinato a Carcere e Territorio, un’altra quota sarà reinvestita sul territorio, come da tradizione della festa
Un racconto che supera il muro di cinta, per provare a costruire «ponti» tra il dentro e il fuori. Nelle serate successive, tra una proposta «classica» e l’altra (tornei ludici, musica live e dj set, servizio bar e ristorazione, il gioco della ruota), il mondo del carcere sarà presente in diverse forme, a partire da alcune attenzioni particolari: «Le magliette della festa sono state realizzate da una serigrafia che collabora con il carcere di Torino per il reinserimento sociale – prosegue Rocco –, mentre nella zona degli hobbisti avremo tra realtà fisse impegnate su questi temi: il laboratorio Crisalide d’argilla con le creazioni in ceramica prodotte dalle detenute di Bergamo, la cooperativa “Forno al fresco” che gestisce il forno del carcere, il progetto tessile “Ricucendo Tex Lab” attivo sempre in via Gleno».
L’intento benefico
Il sostegno avrà anche la forma di una donazione: parte del ricavato della festa sarà destinato a Carcere e Territorio, in particolare per finanziare delle borse lavoro e quindi delle esperienze di reinserimento per detenuti, mentre un’altra quota sarà reinvestita sul territorio, come da tradizione della festa (tra i «frutti» più recenti, un nuovo defibrillatore per il parco del Campino). Tra le altre proposte originali che contraddistingueranno la rassegna c’è il «Vr Corner»: sarà possibile esplorare, attraverso un visore di realtà virtuale, l’installazione artistica «La mia gabbia è una maschera», creata da Generazioni Fa come esito di un laboratorio teatrale dedicato ad adolescenti.
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