Anni di degrado, ora un progetto per dare una seconda vita a Villa Calvi

MARTINENGO. L’immobile settecentesco nei pressi del centro storico è stato acquistato all’asta. La proprietà intende avviare una ristrutturazione che prevede spazi commerciali e residenziali.

Dopo tanti anni di attesa qualcosa si muove alla settecentesca Villa Calvi, quella che era una delle case più belle di Martinengo e il biglietto da visita del paese, della quale restano in piedi le mura esterne, avvolte dalle impalcature, e una minima parte di tetto. Nei giorni scorsi alcuni operai hanno infatti iniziato a ripulire il grande giardino che si affaccia sul vallo colleonesco, operazione propedeutica all’intervento di sistemazione, per il cui progetto si attende il benestare della Sovrintendenza, che ha sottoposto a vincolo la villa.

Acquisto e progetto

Lo storico edificio è stato acquistato all’asta lo scorso anno per 170mila euro dalla «Alf Immobiliare snc» di Martinengo, il cui titolare fa sapere: «Iniziamo per ora a dare decoro all’area verde della villa, in attesa di avviare, con il nullaosta della Sovrintendenza, la sistemazione dell’edificio. Il progetto prevede nei 700 metri quadrati posti al pianterreno la creazione di spazi commerciali: mentre nei due piani superiori, ciascuno della stessa metratura di quello a terra, verrebbero ricavati complessivamente 15 o 16 appartamenti di varie misure». Della villa resta la facciata che guarda sul vallo colleonesco, dal 2007 coperta parzialmente da impalcature e caratterizzata dalla presenza costante di una gru, simbolo di una ristrutturazione che non è mai stata eseguita, perché il bene sottoposto a sequestro per il fallimenti dell’attività del precedente proprietario. I tre piani all’interno non esistono più e forte è il rammarico dei martinenghesi nel vedere il degrado di questo storico edificio, anche se la presenza degli operai in questi giorni ha generato fiducia tra la gente. Si attende che il progetto vada avanti affinché la villa possa ritornare all’antico splendore. Da anni non offre un bello spettacolo, anche perché è il primo edifico che si vede dall’entrata principale del centro storico.

I passaggi di proprietà

Le vicende del palazzo, legate ai numerosi passaggi di proprietà, hanno subito una svolta negli anni ’60 con l’inizio di un periodo di abbandono. Ciò avvenne dopo la morte, nel 1955, della proprietaria: la contessa Laura Roncalli, vedova del nobile Giuseppe Calvi. I nipoti furono designati come unici eredi e decisero di vendere lo storico edificio, inutilizzato da diversi anni: iniziarono così vari passaggi di proprietà. Per alcune insolvenze nei confronti di una banca, Villa Calvi era andata all’asta dal 2018. La costruzione dell’antica villa in stile neoclassico, su progetto dell’architetto Luciano Caniana, risale alla fine del’700 e venne commissionata dalla famiglia Cucchi. L’edificio passò poi ad altre nobili famiglie, dai Derusco ai Gloria, per finire un secolo più tardi ai Calvi. Contava una cinquantina distanze su tre piani: facevano parte del complesso anche una costruzione risalente al ’600, edificata su una struttura preesistente del ’300 e affacciata su via Crocefisso. Qui per qualche tempo durante la seconda guerra mondiale si insediò il comando supremo tedesco della Bassa, che ebbe anche qualche problema con la popolazione del posto, per l’assassinio di un loro capitano: furono la contessa e il parroco don Giuseppe Rizzi a placare gli animi. Nel palazzo, dove si svolgevano importanti ricevimenti, c’erano stanze con gli affreschi, mobili, quadri, argenterie e il meraviglioso orto botanico con piante rare.

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