
(Foto di Bedolis)
L’INTERVENTO. Vigili del fuoco ancora a Bagnatica nella mattinata di sabato 31 maggio: con anche il sindaco Roberto Scarpellini, questo nuovo sopralluogo è necessario per fare luce sulle cause dell’esplosione. In azione i vigili del fuoco del Niat (Nucleo investigativo antincendi).
Bagnatica
Prima di contestare anche le lesioni colpose, il pm attende di raccogliere ulteriori elementi
Il sostituto procuratore Guido Schininà ha aperto un fascicolo a carico di ignoti. Per ora è contestato il solo reato di incendio colposo. Prima di contestare anche le lesioni colpose, il pm attende di raccogliere ulteriori elementi. Alcuni residenti hanno riferito che da giorni sentivano odore di gas, ma pare che nessuno abbia chiesto l’intervento dei tecnici o abbia chiamato il 112.
Al momento sono dieci gli appartamenti inagibili: quelli della Palazzina C scossa dalla esplosione. «E altre dieci abitazioni sono al momento non fruibili ma in pochi giorni, con le verifiche in atto, lo saranno» ha sottolineato il sindaco Stefano Scarpellini.
Nel frattempo Piero Cabras, proprietario dell’abitazione da cui è partita l’esplosione, e il figlio di 17 anni sono stati dimessi dall’ospedale Bolognini di Seriate. La moglie Lorenza Gandi e l’altro figlio di 16 sono ricoverati al Niguarda di Milano con ustioni di secondo grado, fuori pericolo ma sempre gravi. Il ragazzo è ancora sotto sedativi.
«Il Comune non lascerà da solo nessuno: sia per una casa momentanea sia per un supporto economico»
Parrocchia e Comune di Bagnatica hanno avviato una raccolta fondi per i 42 sfollati. Per contribuire, l’Iban è: IT29H0503453870000000001367.
«Ci siamo attivati per dare rifugio a chi non aveva casa e la catena solidaristica sta andando molto bene: anche la raccolta fondi sta portando risultai molto importanti» ha detto il sindaco Roberto Scarpellini. «Dal punto di vista assicurativo le assicurazioni risponderanno in modo adeguato. Il Comune non lascerà da solo nessuno: sia per una casa momentanea sia per un supporto economico».
Racconta un residente: «Abito nella palazzina di fronte a quella dove si è verificata l’esplosione: ho sentito il forte scoppio, un rumore incredibile. Sono stato sbalzato fuori dal letto, abbiamo visto i vetri rotti e ho chiamato i soccorsi. Ho visto la famiglia ferita e il ragazzo avvolto dalle fiamme. Molti vicini spegnevano le fiamme con secchi d’acqua» spiega Marco Brunetti, che continua a raccontare: «Ci siamo aiutati subito, tutti insieme: ci diamo una mano con acqua, caffè vestiti, con il poco che possiamo fare». Sua figlia di 8 anni non si è svegliata: «Incredibile, ma ringrazio Dio: così almeno le non avrà quel trauma».
© RIPRODUZIONE RISERVATA