Calciana, percorso incubo un camion ogni 10 secondi

REPORTAGE. Viaggio da Mornico e Cividate nell’ultimo pezzo di strada ancora da ammodernare. Tra mezzi pesanti che sbandano e ciclisti a rischio.

Un camion ogni 10 secondi, 360 all’ora: inizia con questo conteggio la nostra inchiesta lungo il tratto incompiuto della strada provinciale 98 Calciana che attraversa i comuni di Mornico Al Serio, Palosco e Cividate Al Piano. Poco più di due chilometri di arteria da completare.

Il progetto è iniziato esattamente 20 anni fa con l’inaugurazione del primo tratto nel comune di Mornico. Oggi, questa strada vista la presenza dei poli logistici insediati a Cividate, Cortenuova e Calcio, è divenuta un vero incubo per chi la deve percorrere, partendo dai ciclisti e motociclisti. E non è raro che i camionisti costretti a fare delle vere e proprie gimkane vadano a finire fuori strada.

Il nostro viaggio sulla Calciana

Il nostro viaggio inizia alle 7,30 di mattina. Partiamo dalla rotonda di Mornico. Alle nostre spalle lasciamo il tratto «nuovo» della 98, inaugurato nel 2003. Imboccando la direzione Cividate Al Piano la carreggiata si stringe improvvisamente. Non ci sono pali per l’illuminazione, così come la segnaletica orizzontale è consumata.

Notiamo immediatamente percorrendo i primi metri che i bisonti della strada che si incrociano si sfiorano per le dimensioni decisamente inadeguate della carreggiata.

A quel punto, con il metro alla mano in prossimità della frazione di Palosco Torre Passere misuriamo la larghezza della carreggiata: 5,30 metri. Se si considera che un camion ha mediamente la dimensione del muso anteriore di circa 2,25 metri vengono i brividi al pensiero di quando questi mezzi pesanti incrociano un veicolo a due ruote.

Dopo la strettoia di Torre delle Passere ci accoglie un’ampia rotatoria (appena inaugurata) che collega la Sp 98 alla Sp 100 che si innesta sulla Ss 469 (provincia di Brescia). Questo nuovo collegamento è divenuto un ulteriore affluente di mezzi pesanti verso la vecchia Calciana andando ulteriormente ad intasarla. L’ampiezza improvvisa della Sp98 è solo un’illusione che dura pochi metri: proseguendo verso Cividate ci si imbatte in curve e strettoie da brividi. Il fondo stradale è in pessime condizioni.

Prima di raggiungere il rondò che si immette sul nuovo tratto della 98, improvvisamente siamo costretti a frenare perché la carreggiata si stringe improvvisamente ed un maxi trattore che incrocia un camion quasi si scontra frontalmente con il bisonte della strada. Qui il fondo stradale è dissestato. Ed ecco che dalla rotatoria sbuca una bici da corsa con in sella un ciclista con regolare caschetto in testa che si dirige verso Mornico Al Serio. Lo precede un camion. A quel punto decidiamo di fare un dietrofront per capire come il malcapitato riesca a percorrere quel tratto di strada.

Nel frattempo ci ha preceduto un altro camion che dopo diverse centinaia di metri riesce a sorpassare il ciclista. Il conducente deve invadere quasi completamente la corsia di marcia opposta per riuscire a sorpassare la bici. La scena a cui abbiamo assistito ci ha fatto venire molta ansia, pensando a quante due ruote ogni giorno si trovano in questa situazione di evidente pericolo.

Ripercorrendo la via verso Mornico Al Serio andiamo a rivedere la cronaca degli incidenti mortali. In soli due chilometri su questa strada negli ultimi anni hanno perso la vita dieci persone. Facciamo anche un veloce conto dei mezzi pesanti che hanno percorso la vecchia Calciana dalle 7.30 alle 9: sono ben 550.

La domanda semplice che ci affligge alla fine del percorso che ci riporta verso Bergamo è questa: ma quanto tempo serve ancora per completare due chilometri di un’arteria che oggi è fondamentale (e senza alternative) per quest’area diventata ormai una distesa di piccoli, medi e grandi poli logistici?

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