Ciserano, ripulito il residence abusivo: conto alla rovescia per l’asta

CISERANO. Completate le operazioni di sgombero dei nove appartamenti in via Arcene. Nel 2018 durante un blitz delle forze dell’ordine si erano riscontrate numerose irregolarità. Dopo lo sgombero dell’estate scorsa, è iniziato l’intervento di risanamento.

Nell’ottobre del 2018 era stato chiuso dalle forze dell’ordine perché abusivo. Il Gazebo residence di Ciserano, 22 stanze con bagno ricavate dentro 9 appartamenti, aveva però poi continuato a ricevere ospiti a pagamento fino a poco tempo fa. Ora la struttura ricettiva, che si trova nella centrale via Arcene, è stata svuotata grazie all’intervento del Tribunale di Bergamo che ha fatto valere una procedura esecutiva per pignoramento. Settimana prossima l’ormai ex residence, che si pubblicizzava anche sul web, verrà valutato da un ctu (consulente tecnico d’ufficio) per stabilirne il valore (si ipotizza fra i 6-700mila euro). Dopodiché sarà messo all’asta.

Irregolarità e sanzioni

Nel 2018 l’immobile era stato oggetto di un vero e proprio blitz delle forze dell’ordine insieme agli ispettori del lavoro, i funzionari dell’Agenzia delle Entrate, dell’Ats, i vigili del fuoco, tecnici comunali. Erano emerse diverse irregolarità. Innanzitutto mancava la Scia per l’avvio dell’attività di residence inoltre la struttura era risultata priva di agibilità; erano stati poi accertati abusi edilizi, carenze igienico-sanitarie per gli impianti di riscaldamento non certificati, lacune in materia antincendio. Durante l’ispezione, inoltre, non erano stati trovati documenti fiscali ed al titolare, un uomo allora 74 anni di origine calabrese, era stata contestata anche l’omessa comunicazione alla Questura degli ospiti. Nonostante quanto emerso (che aveva portato a sanzioni amministrative e provvedimenti penali) il residence era poi riuscito a continuare la sua attività abusiva.

Rifiuti nei garage

A nulla era valso anche un primo pignoramento risalente al 2012 ed emesso nei confronti della moglie del titolare (ora defunta) che era inizialmente l’intestataria dell’immobile. Il tribunale di Bergamo è invece negli ultimi mesi riuscito a dare seguito all’ultima procedura esecutiva avviata. L’ex residence è stato liberato la scorsa estate. Dopodiché sono partite le operazioni di risanamento dell’immobile. Poiché l’attività era continuata abusivamente, la struttura ricettiva non poteva servirsi del servizio comunale per il ritiro dei rifiuti che venivano cosi ammassati nel piano dei garage: qui è stata trovata una vera e propria discarica ora ripulita. Come detto il valore dell’immobile (a cui va aggiunta anche un’adiacente villa dove viveva l’ex titolare) verrà definito da un ctu la prossima settimana. Dopodiché tutto verrà messo all’asta. Diverse le parti interessate fra cui anche società interessate a realizzarci dentro un residence, questa volta regolare, destinato ai famigliari dei pazienti a lunga degenza degli ospedali del territorio.

«Progetto positivo»

«Finalmente si è ristabilita una situazione di legalità – sostiene l’assessore alla Sicurezza Enea Bagini – l’ex struttura ricettiva dopo il 2018 è stata sempre monitorata e molte volte con le forze dell’ordine si è intervenuti ad allontanare alcuni clienti. Incredibilmente ha potuto continuare fino a poco tempo fa ma ora è cessata in via definitiva. Speriamo che chi acquisterà avvierà un progetto positivo per il territorio».

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