
Costa Mezzate, il prefetto al campo scuola alpino: rispettate i valori della Repubblica
L’APPELLO. Rotondi ai 165 giovanissimi che partecipano all’iniziativa delle Penne Nere. Il questore Valentino: «Qui si insegna che si può vivere in gruppo rispettando le regole».

«In momenti come questi diventate più forti e consapevoli delle vostre capacità. Sono contento che ammiriate con devozione la bandiera tricolore e stiate insieme in un modo così bello». Con queste parole il prefetto di Bergamo Luca Rotondi ha salutato ieri sera i 165 ragazzi, tra la quinta elementare e la terza media, che insieme a 40 capisquadra (ragazzi di poco più grandi che hanno frequentato l’esperienza negli scorsi anni) e ad altri volontari stanno vivendo da martedì a domenica il campo scuola organizzato dagli Alpini di Costa Mezzate. Negli spazi della sede delle Penne nere, ieri i ragazzi hanno ricevuto la visita di numerose autorità, che hanno partecipato con loro al momento dell’ammaina bandiera. Presente insieme al questore Andrea Valentino, al direttore generale dell’Asst Bergamo Papa Giovanni Francesco Locati, il comandante del Reaparto operativo dei carabinieri di Bergamo, tenente colonnello Riccardo Ponzone, al comandante del Terzo reggimento sostegno aviazione esercito Aquila Nicola Carraro e a numerosi sindaci del territorio, Rotondi ha detto di essere «molto contento di essere qui e di vedervi ordinati e precisi».
Ragazzi commossi davanti al Tricolore
I ragazzi hanno infatti assimilato presto le regole del campo Alpini, a partire dalla posizione di attenti e riposo all’adunanza dinanzi al Tricolore. Durante i giorni del campo hanno incontrato realtà che si occupano di Protezione civile, di aviazione, ma anche di canti alpini. «Penso che queste esperienze siano molto formative: i giovani coinvolti lo fanno con entusiasmo, si tratta di un’importante opportunità di stare insieme, dentro un’organizzazione ben regolata – ha aggiunto Rotondi –. I ragazzi hanno bisogno di crescere con i valori importanti della Repubblica. Li ho visti commossi durante la cerimonia dell’ammaina-bandiera, con occhi pieni di emozione. Erano molto attenti: non è vero che i ragazzi non sono legati ai valori». Parole di elogio per l’iniziativa degli Alpini sono state espresse anche dal questore Andrea Valentino: «In un’altra occasione avevo ricevuto i ragazzi di un Campo scuola militare in questura, questa volta ho voluto venire io a vederlo direttamente – ha detto –. A volte si fanno discorsi superficiali sui giovani di oggi, ma non è corretto fare discorsi generalizzati. Qui c’è un’organizzazione e una disciplina che spero lasci una traccia concreta nel futuro di questi ragazzi: insegna che si può vivere in gruppo, rispettando le regole». E non ha mancato di esprimere l’augurio che «qualcuno di loro possa trarre da qui la linfa per scegliere in futuro di entrare nelle forze dell’ordine».
In Bergamasca 33 Campi scuola degli Alpini
Quello di Costa Mezzate, come spiegato dal presidente provinciale degli Alpini Giorgio Sonzogni, presente anch’egli all’incontro di ieri, è «uno dei 33 Campi scuola organizzati dagli Alpini in Bergamasca». Sonzogni ha sottolineato come «Bergamo è la sezione che vanta un numero più alto di ragazzi in queste iniziative: sono coinvolti, oltre ai ragazzi, Alpini e altri amici, per un momento di forte crescita per tutti, anche per i gruppi che li organizzano». A Costa Mezzate, dove il campo è diretto dal coordinatore Dario Rebuzzini insieme al capogruppo Valerio Signorelli, i ragazzi più grandi, dopo aver partecipato al campo, vengono seguiti anche in un percorso che – attraverso esperienze in montagna oltre che in paese – li porta a diventare capisquadra. E i valori delle Penne nere qui si trasmettono dunque anche alle generazioni più giovani. «Ogni anno, senza bisogno di fare pubblicità, raggiungiamo in poco tempo il massimo delle iscrizioni», confida Signorelli. «I ragazzi in questi giorni guardano molto agli Alpini – ha detto Sonzogni –. Noi insegniamo a rispettare i genitori, gli insegnanti e tutti le persone che hanno la divisa. Auguriamo sempre loro di guardare al futuro con impegno, sempre protagonisti e mai spettatori»
© RIPRODUZIONE RISERVATA