Direttore sanitario e medico gentiluomo: addio a Michele Tumiati

IL LUTTO. È scomparso a 79 anni: lavorò anche a Seriate, Trescore, Cassano. Giovedì i funerali nel Lodigiano, dove abitava

Un vero gentiluomo, forse d’altri tempi. E poi generoso, colto e onesto. Valori che ha saputo trasmettere nella sua famiglia e nel suo lavoro di medico e di direttore sanitario. Michele Tumiati avrebbe compiuto ottant’anni a settembre. Se n’è andato lunedì sera tra le braccia delle amate figlie Ginevra e Michela. Originario di Ferrara, è cresciuto nel Lodigiano dove il padre, appunto ferrarese, si trasferì quando divenne ingegnere del Comune di Lodi. Nella Bergamasca il dottor Tumiati è conosciuto per essere stato per decenni primario della Medicina nucleare dell’ospedale di Treviglio e poi direttore sanitario agli ospedali di Treviglio e Seriate e ai centri di rianimazione di Trescore Balneario e Cassano d’Adda. A Lodi aveva aperto il «Centro radiologico lodigiano».

Chi era Michele Tumiati

Sportivo, in gioventù aveva anche vinto diversi tornei di tennis e aveva partecipato ai campionati italiani nei 400 metri piani e nella staffetta 4 per 400. Fare del bene al prossimo era per lui una missione, tanto che da giovane andò anche in Africa ad aiutare come medico la popolazione locale. Dal primo matrimonio con Yetta Clarke, giocatrice nella nazionale di softball scomparsa nel 2020, nacque la figlia primogenita Ginevra, mentre dall’attuale e amata moglie Luisa è nata Michela. Tumiati era legatissimo anche alla nipote Diletta Guglielmi, oggi attrice a New York.

«Quando arrivai a Treviglio come direttore generale nel 2003 e lo incontrai per la prima volta rimasi colpito per come fosse una persona molto equilibrata – ricorda Andrea Mentasti, dal 2003 al 2011 al timone di quella che oggi è l’Asst Bergamo Ovest – e dunque gli affidai l’incarico di direttore sanitario, essendo un ottimo punto di incontro tra me, manager che arrivava da Varese, e le professionalità sanitarie dell’ospedale. Sono poi seguiti cinque anni di grande affiatamento e il legame è andato sempre più rafforzandosi». Il collega Augusto Rippa, urologo, ne ricorda un dettaglio curioso: «Dopo anni di frequentazione, un po’ per caso mi disse di essere figlio, da parte di mamma, di una nobile casata di esuli della Dalmazia. Essendo anche io figlio di esuli, questo aspetto rafforzò ancor di più la nostra amicizia non solo professionale».

I funerali giovedì

Michele Tumiati ha lasciato un grande ricordo a Treviglio, dove arrivava in ospedale con la sua Bmw 1100: «Ho avuto l’onore di essere suo amico – ricorda il giornalista Roberto Fabbrucci –. Ho sempre ammirato la sua disponibilità, la sua sensibilità e la sua integrità». La camera ardente è allestita nella chiesetta privata di Cascina San Tommaso a Villanova del Sillaro, nel Lodigiano. Giovedì , alle 10.30, i funerali nella chiesa dei Santi Michele Arcangelo e Nicola Vescovo.

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