Esplosione di Bagnatica, i pompieri: «La giuntura di un tubo ha ceduto»
LA RELAZIONE. Il contatore del gas della casa segnava da qualche giorno dei consumi anomali, aumentati il pomeriggio prima dell’esplosione avvenuta la mattina del 26 maggio a Bagnatica. Eppure, nell’abitazione di via Isolabella non si sentiva alcun odore di gas.
Dalla relazione dei vigili del fuoco (Nucleo investigativo antincendio della Lombardia), la fuoriuscita di gas sarebbe riconducibile a un giunto presente all’interno del muro della cucina, in un tubo che alimenta il piano cottura. Tra le ipotesi, da verificare, se la carta gialla che un tempo si usava per avvolgere i tubi abbia in qualche modo «coperto» il tipico odore di gas. Che ha saturato l’ambiente per poi scatenare l’esplosione al minimo innesco. Di certo, al momento, c’è il fatto che l’incidente nell’abitazione della famiglia Cabras (assistita dall’avvocato Gianfranco Ceci) abbia ridotto in macerie l’immobile, danneggiando anche alcuni appartamenti vicini. E causando diversi feriti.
L’esplosione martedì 27 maggio. Erano circa le 6,30 del mattino quando c’è stato il forte boato che si è sentito in tutto il quartiere. La padrona di casa, in quei momenti, stava iniziando a preparare la colazione in cucina. Lo scoppio ha causato danni anche alle abitazioni vicine e, nell’immediatezza dell’evento, sono stati ben 42 i residenti evacuati dalle loro case. Fin da subito, l’ipotesi fu che lo scoppio fosse stato causato da una fuga di gas. Eppure, nella casa non si era sentito il tipico odore. Né, emerse nell’immediatezza del fatto, c’erano state segnalazioni all’Ufficio tecnico del Comune, all’amministratore del condominio o ai carabinieri. Per chiarire con esattezza quanto accaduto, la Procura di Bergamo aveva quindi aperto un fascicolo (l’ipotesi è incendio colposo, a carico di ignoti).
Nei giorni prima, il contatore aveva segnato un aumento anomalo dei consumi, ancora più elevati il pomeriggio precedente il fatto. Il gas avrebbe quindi saturato l’ambiente
La zona è ancora sotto sequestro, intanto sono arrivate le conclusioni della relazione dei vigili del fuoco, del Nucleo investigativo antincendio della Lombardia. Risultanze che indicherebbero una perdita in una tubazione (all’interno del muro) della cucina dell’abitazione da cui è scaturita l’esplosione. Nei giorni prima, il contatore aveva segnato un aumento anomalo dei consumi, ancora più elevati il pomeriggio precedente il fatto. Il gas avrebbe quindi saturato l’ambiente. Senza però che il tipico odore fosse stato avvertivo da chi abitava nella casa di via Isolabella. La padrona di casa, anche quel martedì mattina, si apprestava quindi come di consueto a preparare la colazione per la famiglia. Invece, all’improvviso, lo scoppio, e la donna si è ritrovata sotto le macerie, per poi essere tratta in salvo da alcuni vicini rimasti illesi. Sul posto erano intervenuti i mezzi di soccorso e i vigili del fuoco, ed era stata avviata l’indagine per capire le cause. Ora, resta ancora da chiarire perché, nonostante la presenza di gas, non si sia avvertito l’odore in casa.
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