«Farò il burattinaio». Il sogno di Cristian di Ghisalba è diventato realtà

LA STORIA. Cristian Bonacina, 21 anni, ha trasformato il suo hobby in lavoro: crea a mano i personaggi e li porta nelle piazze e a scuola. «Una tradizione da rilanciare».

A soli 21 anni è riuscito a tramutare la sua passione in un vero e proprio lavoro. E non un lavoro qualunque: Cristian Bonacina, di Ghisalba, di professione fa il burattinaio. Una vocazione per quest’arte ormai dimenticata e spesso considerata minore che si è manifestata molto tempo fa quando Cristian, ancora bambino, trascorreva intere giornate a osservare papà Ferruccio, classe 1976, mentre era intento a intagliare il legno e a dipingere con maestria e scrupolo i suoi burattini.

Il tempo passa e Cristian, che intanto inizia a frequentare l’indirizzo Architettura e Ambiente al liceo artistico «La Tracci» di Calcinate, inizia a prendere dimestichezza con scalpelli e pennelli e a trasformare degli inanimati pezzi di legno in vere e proprie creature, dando loro carattere e personalità. «Ho iniziato a realizzare i primi burattini all’età di 14 anni – racconta il giovane – dopo che mio padre mi ha insegnato i trucchi del mestiere. Inizialmente era un hobby che mi piaceva praticare anche mentre andavo a scuola fino a quando, a 18 anni, ho iniziato a esibirmi in autonomia. Il nostro – aggiunge – è un lavoro “vecchio stile” nel senso che i burattini vengono intagliati con cura, a mano, nel legno di cirmolo».

Dietro ogni singola maschera ci sono ore e ore di lavoro. «Per preparare uno spettacolo ci vogliono degli anni – prosegue Cristian – . Quello de “Il mago di Oz” che ho scritto durante il lockdown, ad esempio, ha debuttato, tra la preparazione dei personaggi, la stesura del copione e la parte dello “studio”, nel giugno del 2022. Ad aiutarci – spiega il giovane burattinaio – c’è la nostra famiglia: mia nonna, Antonietta, realizza i vestiti, mentre mia madre Claudia segue mio padre negli spettacoli. Con me, invece, viene la mia fidanzata Giulia che mi supporta fin da quando svolgo questa attività a livello professionale».

Compagnia di famiglia

Padre e figlio hanno dato vita alla «Compagnia i burattini Bonacina» che, attraverso spettacoli e rappresentazioni, ridà vigore a questa antica tradizione artistica. Sono all’incirca 150 i burattini che fanno parte della colorata scuderia che, oltre all’immancabile Gioppino e alle maschere classiche della commedia dell’arte, annovera anche dei personaggi fiabeschi come streghe e principesse. «Quando a scuola la maestra mi chiese cosa avrei voluto fare da grande, ricordo di aver disegnato un teatrino con dei burattini, grande come tutta la pagina del quaderno», spiega il 21enne. «Il mio obiettivo? Attualmente è quello di far conoscere questa attività partendo dalle scuole attraverso dei laboratori didattici nel corso dei quali gli studenti potranno realizzare ciascuno il proprio burattino personalizzato, per poi dare vita a uno spettacolo in grado di coinvolgere tutta la classe. Nonostante gli smartphone e la tv abbiano allontanato le persone da questo tipo di tradizioni, credo che il teatro dei burattini – sottolinea –, in particolare a Bergamo, sia ancora una grande forza e andrebbe rivalutato e preso in considerazione».

Tra i momenti più significativi e particolari della sua carriera da burattinaio, Cristian ricorda il periodo caratterizzato dalla pandemia nel corso del quale si esibiva in streaming e uno spettacolo che lo ha portato a esibirsi tra le corsie del reparto di Pediatria dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. «Era il giorno del mio compleanno – ricorda – ed è stato un momento particolarmente intenso perché sento di aver fatto qualcosa di bello per questi bambini che avevano la necessità di trascorrere qualche momento in allegria. Vedendo i loro sorrisi – conclude – ho capito quanto ciò che faccio è importante».

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