Vandalismi e furti, chiude il presepe
nel cortile Boschi a Cologno al Serio

Dopo l’ennesimo episodio, Luisa e Andrea Zappella hanno chiuso l’allestimento nel cortile Boschi: ma forse riapre a Natale.

«Sono nove anni che sopportiamo atti di vandalismo, ma finora ci siamo sempre messi una mano sul cuore, perché non volevamo rovinare la gioia del Natale ai bambini, ai ragazzi e ai disabili che ogni anno vengono a visitare il nostro presepe. Ma quando butti mesi di lavoro e di fatica, giorno e notte, senza ricavarci nulla, e poi vedi quello che è successo per colpa della maleducazione di certa gente, non resta che gettare la spugna».

C’è tanta amarezza nelle parole di Luisa Ganzerla e del marito Andrea Zappella, rispettivamente «la mente» e «le braccia» del grande presepe del cortile Boschi di Cologno al Serio.

Un presepe originale, interamente fatto a mano e ricco di dettagli animati, che dal 2012 viene visitato da tantissime persone anche fuori provincia, e la cui caratteristica è quella di trovarsi in un cortile privato del centro storico, che viene aperto gratuitamente al pubblico nel periodo natalizio. Attorno ad esso, tante iniziative collaterali, di solidarietà e beneficenza.

Ma quest’anno è un Natale amaro, non solo per questa coppia di trentenni, genitori di Daniele e Cristina (nove e cinque anni), ma anche per tante famiglie di Cologno che ogni anno ammiravano questo gioiellino in continua evoluzione, completamente automatizzato, con fiumi, mulini ad acqua e a vento, statuine di persone intente al lavoro o a dondolare sull’amaca.

Un biglietto all’ingresso recita desolatamente: «Dopo anni di danni, ora il furto! Il presepe chiude. Scusate, bambini, per il mondo che vi lasciamo».

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata sabato, quando Andrea si è accorto di un grave atto di furto e vandalismo ad una Natività che aveva realizzato all’interno di una botte di vino, ricca di dettagli animati in miniatura, con la riproduzione fedele del cortile Boschi com’era negli anni 50.

«Avevano rubato gli oggetti e gli attrezzi che lo arredavano – continua Luisa – e per farlo hanno anche rotto il tetto della riproduzione del cortile, un lavoro che ad Andrea era costato un anno di fatica. Ma ora non è possibile ricomporlo se non smontandolo completamente, con almeno altri sei mesi di lavoro. A questo punto abbiamo detto: basta sopportare maleducazione e vandalismi gratuiti. Chiudiamo, con tanta tristezza nel cuore e tanta rabbia».

Luisa racconta dei tanti episodi di vandalismo accaduti finora, ma che a differenza di quest’ultimo, tutti riparabili in uno o due giorni. E anche di come alcuni giorni fa, una banda di ragazzini sorpresi a staccare delle statuine dal presepe grande, abbia reagito prendendo a sassate l’asinello del cortile, «mascotte» per i bambini di Cologno. Ma per la distruzione del presepe realizzato nella botte, i coniugi Zappella sospettano possa trattarsi di adulti, vista l’altezza a cui si trovava.

Luisa e Andrea non sanno dire se questa chiusura, la prima dopo nove anni, sarà definitiva. Uno spiraglio sta arrivando dall’ondata di solidarietà che hanno ricevuto in questi due giorni.

«Ci hanno stupito i tantissimi messaggi di vicinanza e sostegno che ci esortano ad andare avanti, anche se è dura. Un ragazzo ci ha voluto mettere a disposizione delle transenne e stiamo pensando a una riapertura almeno per il giorno di Natale, ma è ancora tutto da vedere. Vogliamo pensare alla gioia che leggiamo negli occhi dei bambini, che è giusto crescano credendo nella bontà delle persone, e dei ragazzi disabili che coinvolgiamo con le iniziative collaterali al presepe, come la sfilata con gli asinelli che facciamo all’Epifania. Se troviamo la forza di continuare sarà per loro».

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