«La Bergamo-Treviglio davanti casa e bottega. In bilico il nostro futuro»

L’AUTOSTRADA. Nel 2024 Debora e Luca hanno lasciato il posto fisso per aprire uno spaccio nell’azienda agricola di famiglia, a Pontirolo: «Ora ci portano via i campi».

Pontirolo Nuovo

«Paradossalmente sono qui a rimpiangere il primo progetto, quello che prevedeva anche il casello accanto alla nostra casa e alla nostra azienda. Così, mi dico, almeno avremmo potuto avere più clienti. Invece ora l’uscita l’hanno spostata più a nord, oltre la Francesca, e qui ci passerà accanto solo, si fa per dire, l’autostrada da Treviglio per Bergamo, anche se poi arriverà solo a Dalmine. Ecco, passerà proprio in questo campo». Debora Brembati apre la finestra della stanza di casa ed esce sul balcone: si affaccia su una spianata verde e in lontananza spuntano le piante del Renovapark, l’oasi del Wwf di Pontirolo Nuovo. Ha 35 anni e l’anno scorso ha lasciato il suo lavoro da impiegata per avviare, con il marito Luca Bonomi, l’«Azienda agricola 2B» (dalle iniziali dei loro cognomi): un sogno che si è avverato per entrambi e che, per concretizzarsi, ha visto anche Luca lasciare il lavoro – «sicuro», come si dice – da dipendente in un caseificio di Arcene e iniziare questa loro avventura.

«Una spada di damocle»

«Un’attività che sta andando molto bene e ne siamo contenti – racconta Debora –: tanto che, accanto alla carne di nostra produzione, abbiamo affiancato la produzione dei formaggi e degli yogurt. Per noi è anche una passione, oltre che un lavoro. Solo che ora ci è caduta addosso questa spada di damocle e siamo davvero preoccupati. La nuova autostrada passerà a cinquanta metri da casa nostra e sono previsti tre anni di cantiere che andranno a scombussolare tutta questa zona a est di Pontirolo, oltre ad andare a espropriarci terreni nostri e dei miei genitori. Terreni, questi che si vedono dal balcone, che sono per noi fonte di lavoro. Ci verranno espropriati i nostri di proprietà e dovremo prenderne altri in affitto? Mi sembra assurdo».

Sia Debora sia Luca, genitori di due bambine, sono entrambi originari proprio del paese della Bassa che, più di tutti gli altri comuni interessati dal tracciato per via della dimensione del suo territorio, subirà ripercussioni soprattutto sul fronte degli espropri. Debora, in particolare, è nata proprio nella cascina di famiglia, «Margherita». dal nome della prima figlia di suo zio, che e la fece costruire nel 1967 alle porte del paese. Oggi il cascinale è formato dalla stalla e dall’abitazione di Debora e Luca e dei genitori di lei e, da quasi un anno, dal nuovo spaccio ricavato in un’area in precedenza occupata anch’essa dagli animali.

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