Lacrime per «Ripa», morto a 21 anni nell’incidente: «Riempiva la casa con tutta la sua allegria»

Enrico Ripamonti è spirato venerdì 5 novembre al «Papa Giovanni XXIII» in seguito alle gravi ferite riportate martedì in un incidente stradale a Costa di Mezzate. Era originario di Nembro, gestiva a Calcinate un bar con il padre. La famiglia ha autorizzato la donazione degli organi.

«Ciao Ripa». Con queste parole gli amici e i clienti di Enrico Ripamonti, che insieme al padre gestiva il «Ripa’s Wine Cafè» di Calcinate, ancora increduli, salutano per un’ultima volta il 21enne dal sorriso sempre stampato in volto. Il giovane è scomparso venerdì a seguito di un grave incidente stradale accaduto nella mattinata di martedì nella zona industriale tra Costa di Mezzate, Bolgare e Gorlago. A seguito del violento schianto, le condizioni del giovane alla guida dell’Alfa Mito sono subito apparse particolarmente serie: l’impatto frontale con un furgone che trasportava legname gli aveva infatti procurato gravi traumi alla testa, a una gamba e al bacino.

Non appena la notizia dell’incidente che ha visto coinvolto Enrico si era diffusa, erano stati tantissimi i messaggi di vicinanza a lui e alla sua famiglia nella speranza che il barista 21enne potesse quanto prima tornare dietro al bancone. Sulle pareti del suo locale di via Ninola, e in curva allo stadio, erano spuntati degli striscioni, realizzati dagli amici, con la scritta «Forza Ripa». Una volta trasportato d’urgenza al Papa Giovanni XXIII di Bergamo, però, il fisico del 21enne che fino a pochi anni fa aveva abitato a Nembro non ha retto. Le sue condizioni sono peggiorate irrimediabilmente nel giro di poche ore, fino al decesso.

Messaggi di cordoglio

Centinaia i messaggi di cordoglio che, in queste ore, stanno giungendo via social ai famigliari di «Ripa»: «Riposa in pace amico mio, mi mancherai», «Non ci sono parole... solo una tremenda tristezza», sono solo alcuni dei post scritti dagli amici che, ormai da diverse ore, si susseguono sulla pagina Facebook del 21enne scomparso ieri mattina.

Molto conosciuto, soprattutto per via della sua attività di barista, Enrico viene descritto da tutti come una persona allegra e gioiosa, come appare nelle fotografie e nei video che sono stati pubblicati sui social network. Un ragazzo altruista e dedito al lavoro, che tanto amava.

Con la sua scomparsa, Enrico lascia nel dolore le sorelle Sara e Giorgia e i genitori Ernesto, insieme al quale, da qualche anno, viveva a Calcinate, e la madre Tiziana. I famigliari lo ricordano come «un ragazzo entusiasta che aveva la capacità di riempire casa con la sua gioia. Era una persona piena di vita e molto positiva - aggiungono - soprattutto per quanto riguardava il futuro».

La passione per il calcio

Appassionato di calcio, il giovane, che il 28 novembre avrebbe compiuto 22 anni, aveva militato in diverse squadre del territorio. Il team che, però, aveva più a cuore, e nelle cui fila è rimasto per diverso tempo, è quello dell’Usd Scanzorosciate Calcio, il club giallorosso che, attraverso un post, ha espresso vicinanza alla famiglia Ripamonti per la perdita improvvisa del figlio e fratello. Famiglia che, attraverso la grave perdita del figlio, ha voluto compiere un ultimo atto d’amore, disponendo il prelievo degli organi di Enrico.

Resta al momento impossibile stabilire con certezza la data in cui verranno celebrate le esequie, poiché verrà disposta l’autopsia. Intanto sul web circola una fotografia di Enrico, sorridente e con le braccia aperte, che reca la scritta «Ciao, io vado. Fate i bravi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA