
Misano, spara in casa durante una lite: fugge due ore e poi si costituisce
IL LITIGIO. Nell’abitazione la fidanzata, rimasta illesa. Il giovane in caserma, ricerche dell’arma anche sui tetti.
Ha litigato con la fidanzata nel loro appartamento di Misano e, nel momento di maggiore rabbia, ha esploso alcuni colpi con una pistola, forse una scacciacani. La ragazza è rimasta illesa e lui, un giovane del paese, è salito sulla sua Fiat 500 XL e si è dileguato, salvo ripresentarsi alcune ore più tardi, convinto da alcuni familiari. Tutto è cominciato attorno alle 16 di domenica 8 giugno in via Lo catelli, un complesso residenziale con il cortile al centro e diversi appartamenti di ringhiera affacciati su di esso. In uno di questi, al primo piano, vive da poco tempo la coppia di giovani, entrambi italiani.
La ragazza è stata rintracciata quasi subito, illesa, mentre il giovane è tornato a casa poco dopo le 18: ad attenderlo, davanti a casa, i carabinieri con il giubbotto antiproiettile
A un certo punto i vicini hanno sentito gridare e poi, in rapida successione, alcuni spari. Entrambi i giovani si sono poi allontanati, mentre alla palazzina sono arrivati i carabinieri di Caravaggio e del nucleo radiomobile di Treviglio. Ricostruito l’accaduto, sono iniziate le ricerche dei protagonisti della lite: la ragazza è stata rintracciata quasi subito, illesa, mentre il giovane è tornato a casa poco dopo le 18: ad attenderlo, davanti a casa, i carabinieri con il giubbotto antiproiettile. Il ragazzo non ha opposto resistenza. I carabinieri hanno provveduto a perquisirgli la vettura, ma con esito negativo.
La ricerca dell’arma
Nel frattempo la scientifica dell’Arma aveva già effettuato alcuni rilievi nella casa teatro della lite. Della pistola, però, nessuna traccia. L’ipotesi era che il giovane, allontanandosi, l’avesse portata con sé per nasconderla da qualche parte. Per cercarla è stato chiesto dai carabinieri anche l’intervento dei vigili del fuoco, giunti in via Locatelli con due squadre da Bergamo e Treviglio. Con l’autoscala, in particolare, i pompieri hanno raggiunto il tetto di alcuni edifici di via Solferino per verificare se sui tetti vi fosse l’arma.
L’accertamento, che si è protratto per un’ora, ha però dato esito negativo: pare che il giovane avesse usato una scacciacani. A ogni modo non ha ferito la fidanzata, che è poi stata sentita dai carabinieri per ricostruire i fatti. Gli accertamenti all’abitazione si sono conclusi attorno alle 19, dopodiché i carabinieri hanno accompagnato in caserma i due giovani per essere sentiti. Fino a domenica sera non risultavano provvedimenti nei confronti del giovane.
Indagini sulle cause dei colpi sparati
Da chiarire anche le cause della lite, sfociata con l’esplosione dei colpi, echeggiati nel cortile di via Locatelli, dove tuttavia i residenti negavano di aver sentito rumori sospetti.
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