Nuovo casello A4 di Dalmine, il rumore del traffico sarà abbattuto del 90%

INFRASTRUTTURE. I lavori proseguono secondo i programmi. A fine 2024 la consegna. Secondo le proiezioni l’ingresso in autostrada rivisto libererà anche l’ex 525.

I lavori di adeguamento dello svincolo A4 Torino-Trieste di Dalmine procedono speditamente. E si concluderanno – come da cronoprogramma – 16 mesi dopo l’inizio dei lavori, vale a dire verso la fine del 2024. Giovedì in Consiglio si è tenuta un’audizione da parte di un referente di Autostrade per l’Italia, l’ingegner Giulio Martire, per aggiornare sullo stato di fatto dei lavori e sui prossimi passaggi.

Le prime idee di potenziamento del casello risalgono al 1997: un (lunghissimo) iter che si è sbloccato prima con la trasmissione del progetto definitivo al ministero dei Trasporti nel dicembre del 2022 e poi con l’approvazione dell’intervento lo scorso febbraio, per un importo di 25 milioni di euro. Come sottolineato dall’ingegner Martire, però, già tra la fine del 2022 e l’inizio del nuovo anno Aspi aveva deciso di avviare il cosiddetto «Lotto zero», «con l’obiettivo di iniziare le attività propedeutiche all’intervento per poter poi procedere speditamente all’esecuzione dei lavori stessi». Nello specifico, si trattava delle prime cantierizzazioni e dei lavori di bonifica dagli ordigni bellici, attività che però non ha portato ad alcun rinvenimento. Successivamente, a giugno si è proceduto con la consegna dei lavori e delle aree di cantiere all’appaltatore. Sia l’impresa appaltatrice («Amplia Infrastructures Spa») che la società che dirige i lavori («Tecne Spa») fanno parte del gruppo Autostrade per l’Italia: «Questo ci consente di avere maggiore affidabilità in relazione all’esecuzione dell’intervento e alla gestione di eventuali imprevisti», ha osservato Martire.

Il progetto prevede la realizzazione di una nuova rampa bidirezionale, composta da due carreggiate, che, scavalcando l’A4 con un nuovo cavalcavia, collegherà direttamente il casello di Dalmine con la rotatoria delle Due Torri.

Tra le opere maggiori, «due sottovia tesi a consentire l’esecuzione della rampa che va a scavalcare l’autostrada mantenendo gli attuali percorsi veicolari». Gli interventi nelle zone che interferiscono con la viabilità locale sono stati divisi in tre macro-fasi, per tutta la durata delle quali non sono previste dal progetto chiusure del casello (se non in orario notturno, come già avvenuto). Anche se, ha aggiunto Martire, «non possiamo escludere che possa emergere una puntuale necessità, ma al momento non ne vediamo». La prima fase è già parzialmente completata, con la deviazione provvisoria dei flussi veicolari della normale utenza. Con la fase due «arriveremo a liberare la precedente sede del traffico, avendolo deviato preventivamente».

Una volta realizzate le rampe di sottovia – che saranno la sede finale dei percorsi veicolari già esistenti – il traffico sarà deviato nuovamente e si arriverà alla fase finale, che durerà cinque mesi e in cui sarà completata la rampa di scavalco e realizzato il raccordo. Tra gli impatti positivi degli interventi, pensati per essere sostenibili, l’ingegnere ha sottolineato il risparmio annuo dell’utenza di circa 130mila ore, il prolungamento della ciclabile tra Sabbio e Stezzano e la riduzione del 90% del rumore percepito in adiacenza al casello. Questo soprattutto grazie alla realizzazione di 476 metri di barriere fonoassorbenti e all’inserimento di due ettari di zone verdi.

Nel dibattito, i consiglieri Renato Mora e Fabio Tiraboschi hanno evidenziato l’impatto dei rumori e delle polveri sui cittadini del quartiere di Guzzanica, nelle vicinanze del cantiere: Aspi in questo senso si è resa disponibile a riportare le segnalazioni agli esecutori dei lavori.

Riguardo poi all’efficacia dell’adeguamento dello svincolo sul traffico, gli studi prevedono che in media ci sarà un sostanziale sollievo della coda attuale in ingresso in autostrada. Andando a risolvere, quindi, le code chilometriche e l’intasamento della rotatoria della ex 525.

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