Omicidio di Covo, preso il pachistano ricercato: era su un bus verso la Germania

Ha preso un treno per Milano, per poi mettersi in viaggio in autobus verso la Germania. Una fuga durata però poco: superato il confine svizzero, è incappato in un controllo.

L’uomo è stato bloccato dalle forze dell’ordine elvetiche con gli abiti ancora sporchi di sangue e alcune ferite forse dovute alla colluttazione con la vittima. È in stato di arresto provvisorio e probabilmente nei prossimi giorni sarà riportato in Italia.

Ê finita così la fuga di Khadim Hussain, trentenne pakistano ricercato dai carabinieri perché sospettato di aver ucciso a coltellate, domenica pomeriggio nell’appartamento che condividevano in una palazzina di Covo, il suo connazionale Sajid Ahmad, di 29 anni, al culmine di una lite scoppiata per i classici «futili motivi», forse legati proprio alla condivisione degli spazi domestici.

Il percorso del fuggitivo è stato ricostruito dagli inquirenti sulla base degli spostamenti del cellulare del pakistano, localizzato inizialmente nella serata di domenica, poco dopo mezzanotte, nell’hinterland di Milano, dove sarebbe stato riacceso e dove avrebbe agganciato una cella telefonica della zona.

A ogni modo le ricerche dell’uomo – Khadim Hussain, che il 1° gennaio compirà 31 anni, regolare in Italia e residente proprio nell’appartamento teatro del delitto, al civico 2 di via Pradone – sono proseguite ininterrottamente con il coinvolgimento della polizia svizzera.

Sajid Ahmad viveva probabilmente da poco nella casa del suo connazionale: nato il 18 agosto del 1994, risultava infatti ancora residente in Calabria al «Cara», il Centro di accoglienza richiedenti asilo «Sant’Anna» di Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone. Non aveva altri familiari in Italia e anche per questo gli inquirenti si sono dovuti mettere in contatto con i suoi parenti direttamente in Pakistan.

Da accertare ora è l’orario preciso dell’omicidio, scoperto soltanto attorno alle 16,30 ma che potrebbe essere avvenuto anche qualche ora prima. L’assassino avrebbe così avuto tutto il tempo di allontanarsi e far perdere le sue tracce, fino a rispuntare – il suo cellulare e, si presume, anche lui – prima a Milano e poi in Svizzera. Nell’appartamento vivrebbero anche altri pakistani, ma nessuno di loro avrebbe assistito al delitto.

Non è chiaro, invece, se il coltello utilizzato dal killer sia stato ritrovato in casa oppure se l’autore dell’omicidio se ne sia liberato durante la fuga.

© RIPRODUZIONE RISERVATA