Polizia di Treviglio, alle volanti in dotazione due taser

La novità Le pistole elettriche consegnate al Commissariato locale. Le utilizzeranno i 42 agenti che hanno frequentato il corso di formazione.

Le volanti del commissariato della Polizia di Treviglio da ieri hanno in dotazione due pistole elettriche taser, ulteriori strumenti per lo svolgimento del lavoro da parte degli agenti in servizio. Il Governo da tempo ha fornito le linee guida che poliziotti, carabinieri e finanzieri muniti di taser dovranno seguire per il corretto uso della pistola elettrica. Innanzitutto, il taser, essendo un’arma a tutti gli effetti, può essere utilizzato solamente alle stesse condizioni in cui può essere adoperata qualsiasi altra arma. L’impiego della pistola elettrica è alternativo a quello dell’arma da fuoco, nei casi in cui sia necessario immobilizzare temporaneamente il soggetto: la pistola va prima mostrata senza essere estratta, se il soggetto persiste il suo intento criminoso allora l’agente è autorizzato a impugnarla e a sparare il colpo.

Di questo ne sono bene a conoscenza i 23 agenti del commissariato di Treviglio che al termine di un corso di preparazione hanno ottenuto la certificazione di «operatore titolare», quindi autotorizzati a usare materialmente il taser. Un eventuale utilizzo che però va eseguito con la presenza di un assistente, anche questa figura preparata da uno specifico corso formativo. L’ispettore superiore del commissariato trevigliese, Giuseppe Calamita, ha evidenziato: «La formazione per l’uso del taser ha comunque riguardato il 90% dei 42 operatori di polizia in attività nel presidio di Treviglio».

Ma come funziona il taser? «Spara con traiettorie non parallele due piccoli dardi, in pratica due elettrodi, collegati tramite dei fili elettrici al resto della pistola in grado di produrre una scarica ad alta tensione e una a bassa intensità di corrente, rilasciata in brevissimi impulsi per cinque secondi. I fili conduttori di elettricità, di norma, sono lunghi intorno agli otto metri e i dardi agiscono tanto più efficacemente quanto maggiore è la distanza fra di essi. Tanto basta per stordire e paralizzare i muscoli del suo destinatario»

Ma come funziona il taser? «Spara con traiettorie non parallele due piccoli dardi, in pratica due elettrodi, collegati tramite dei fili elettrici al resto della pistola – spiega l’ispettore superiore Calamita - in grado di produrre una scarica ad alta tensione e una a bassa intensità di corrente, rilasciata in brevissimi impulsi per cinque secondi. I fili conduttori di elettricità, di norma, sono lunghi intorno agli otto metri e i dardi agiscono tanto più efficacemente quanto maggiore è la distanza fra di essi. Tanto basta per stordire e paralizzare i muscoli del suo destinatario».

È possibile toccare un soggetto colpito da taser senza venire paralizzati a propria volta, in quanto l’elettricità segue sempre il percorso più breve possibile tra i due elettrodi. Come inoltre reso noto dall’ispettore superiore Giuseppe Calamita, l’utilizzo del taser comporta alcune linee guida: «Nel momento in cui viene usato, gli agenti hanno l’obbligo di chiamare la centrale operativa del 118 perché l’individuo colpito potrebbe rientrare in quella casistica legata a problematiche cliniche. Va però ricordato – conclude Calamita – che i dardi del taser una volta a segno non vanno a creare criticità ai soggetti che hanno eventualmente problemi cardiaci».

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