Rsa aperte? Prove tecniche col freno. Niente abbracci, visite consentite a due parenti

A Lovere si parte: gazebo in giardino per incontri di 40 minuti. Lazzarini (Carisma): troppi paletti.

Rispetto alle speranze suscitate dal ministero della Salute e ai tanti annunci che nei giorni scorsi hanno suscitato speranze e illusioni, la realtà è un’altra. «Le case di riposo sono chiuse» afferma senza mezzi termini Fabrizio Lazzarini, direttore generale di Carisma a cui fa capo la casa di riposo in via Gleno a Bergamo, la più grande della provincia: «Non è vero che sono state riaperte alle visite dei parenti – aggiunge – e vorrei chiarirlo una volta per tutte: l’ultima ordinanza del ministro Speranza riferita alle nostre strutture ha esplicitato un giusto e condivisibile principio, cioè quello di riavvicinare i parenti agli anziani ospiti, ma ponendo tutta una serie di regole e paletti che sono ancora una volta in capo alle case di riposo, chiamate a organizzare una ferrea regolamentazione degli accessi, a cui dobbiamo dedicare risorse specifiche che si traducono in costi maggiori rispetto al passato».

Le disposizioni prevedono che ogni anziano possa essere visitato da due parenti i quali devono avere con sé l’esito negativo di un tampone eseguito entro le 48 ore precedenti all’incontro in una struttura accreditata (per lo più Asst o farmacie), oppure un certificato di guarigione non più vecchio di sei mesi oppure un documento che attesti la conclusione del ciclo vaccinale (con due dosi ricevute, tranne che nel caso del Johnson&Johnson, di cui però non si ha ancora traccia).

A tutto ciò la stessa circolare ministeriale ha aggiunto l’obbligo della mascherina Ffp2 e i soliti moduli di autocertificazione sullo stato di buona salute. «Rispetto a prima – sottolinea Augusto Baruffi, presidente della Fondazione Anni Sereni che gestisce la casa di riposo di Treviglio – le condizioni sono decisamente peggiorate: per noi, per i nostri ospiti e per i loro familiari. Da dicembre fino a fine aprile abbiamo regolamentato gli accessi con tamponi rapidi effettuati dal nostro personale ai familiari in ingresso e facendo indossare guanti, camice e mascherina chirurgica. Ora non è più possibile, e i parenti devono spendere circa 35 euro per farsi fare un tampone rapido in farmacia».

Il sollecito

Tutte le case di riposo sollecitano l’Ats Bergamo a emanare linee guida, istruzioni o direttive chiare e univoche perché, come hanno denunciato i sindacati, ogni struttura deve muoversi in autonomia e assumersi tutte le responsabilità del caso.

Diverse Rsa, approfittando del bel tempo, hanno collocato in giardino qualche gazebo o qualche struttura dentro cui poter riparare gli anziani e i loro familiari: utilizzando una di queste strutture partiranno oggi gli incontri alla Casa della Serenità di Lovere, ma la normalità pre Covid è ancora lontana: «Gli incontri – chiarisce una nota distribuita ai parenti – possono durare al massimo 30/40 minuti e all’anziano non possono essere consegnati direttamente oggetti, indumenti o alimenti».

I protocolli

Un’autentica tortura per tutti «perché queste modalità – evidenzia Barbara Codalli, direttore sanitario della casa di riposo di Nembro – sono tipiche dei carcerieri, e noi vogliamo essere per i nostri ospiti e i loro familiari l’esatto opposto di questo. Tuttavia ogni decisione ricade sotto la nostra responsabilità e per questo stiamo predisponendo un protocollo che condivideremo con le famiglie sulla base del quale speriamo di allentare la presa a partire dalla prima settimana di giugno. Certe fotografie e certe immagini circolate una settimana fa non ci hanno certo aiutato: le case di riposo bergamasche stanno ancora rispettando le indicazioni dei mesi scorsi. L’unica novità è che possono eliminare la parete di plexiglass ma solo se i parenti possono dimostrare di non essere positivi al Covid o di essere già completamente vaccinati».

Ma anche in questo caso, il contatto fisico forte e autentico, con gli abbracci, le carezze e i baci, resta ancora vietato. Con enorme sofferenza per tutti coloro che in casa di riposo vivono, lavoro o vorrebbero passare per salutare i propri cari.

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