Scomparsa a 23 anni, il sospetto di femminicidio. Il papà da Romano: «Ho il cuore a pezzi»

Il dramma. Castiglione delle Stiviere, non si trova Yana Malayko. Quando aveva 15 anni arrivò dall’Ucraina nella casa della nonna a Romano di Lombardia, in zona Cappuccini. Tre anni fa andò ad abitare con l’ex compagno, ora accusato di averla assassinata. Il dolore del padre della ragazza.

«Sono un uomo distrutto dal dolore, con il cuore a pezzi perché Yana era la mia ragione di vita, ma ora vorrei tanto che il suo assassino avesse il coraggio di guardarmi negli occhi e spiegarmi il perché di quello che ha fatto». Parole toccanti, dette con le lacrime agli occhi quelle del papà di Yana Malayko, la 23enne ucraina scomparsa nei giorni scorsi a Castiglione delle Stiviere, nel Mantovano. L’ex compagno moldavo Dumitru Stratan, di 10 anni più grande, è ora in carcere a Mantova con l’accusa di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere.

L’ex compagno moldavo Dumitru Stratan, di 10 anni più grande, è ora in carcere a Mantova con l’accusa di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere

L’uomo per ora non collabora con gli investigatori e finora non ha fornito indicazioni sul luogo dell’occultamento. Le ricerche di venerdì e sabato eseguite con l’ausilio di droni, elicottero e sommozzatori si sono concentrate, purtroppo senza esito, nelle campagne di Castiglione delle Stiviere, nel laghetto in località Valle. Gli investigatori continuano a essere convinti che abbia ucciso Yana e aspettano che dica dove ha nascosto il corpo della ragazza. A inchiodare Dumitru Stratan sarebbero i filmati di alcune telecamere che lo hanno ripreso mentre trasportava verso la sua auto un grosso sacco nero dove, secondo chi indaga, avrebbe messo la ragazza dopo averla uccisa, proprio per sbarazzarsi del cadavere. Gli spostamenti del veicolo sarebbero stati anche registrati dai sistemi di videosorveglianza comunale e dalle celle del cellulare del 33enne. Ci sarebbero anche alcuni testimoni che lo avrebbero visto nei pressi della zona poi scandagliata da chi esegue le ricerche.

A inchiodare Dumitru Stratan sarebbero i filmati di alcune telecamere che lo hanno ripreso mentre trasportava verso la sua auto un grosso sacco nero dove, secondo chi indaga, avrebbe messo la ragazza dopo averla uccisa, proprio per sbarazzarsi del cadavere

All’origine del gesto, sembra ci sia l’interruzione del legame tra i due, a quanto sembra deciso dalla ragazza per gli atteggiamenti possessivi dell’uomo, che non avrebbe accettato la decisione dell’ex compagna, tentando invano di ricucire il rapporto. Yana Malayko lavorava a Castiglione delle Stiviere al bar Even Cofee gestito dalla sorella dell’ex compagno. Da qualche tempo era andata ad abitare con la sua datrice di lavoro, lasciando quello attiguo che divideva con Dumitru, proprio per evitare le continue incomprensioni e i frequenti litigi. Prende sempre più corpo l’ipotesi che il delitto sia avvenuto al termine di una furiosa litigata in una delle due abitazioni. A lanciare l’allarme per la scomparsa di Yana sarebbe stato un parente di Stratan.

Prende sempre più corpo l’ipotesi che il delitto sia avvenuto al termine di una furiosa litigata in una delle due abitazioni

Domenica Olexandr Malayko, 45 anni, papà di Yana, con forza e disponibilità ci ha accolti a Romano nella casa di sua mamma Larysa, nella zona Cappuccini, dove fino a tre anni fa anche la ragazza viveva: «Cercate di comprendere il mio stato d’animo, non mi sembra ancora vero quanto ci è successo. Yana non è stata ancora trovata ma spero che ciò avvenga al più presto – ha detto l’uomo con voce flebile e rotta dalla commozione – anche se sono consapevole che non la rivedrò più viva. So cosa mi aspetta perché i fatti sono evidenti».

A Romano Yana era arrivata a casa della nonna, sposata con il romanese Giovanni Vitali, a 15 anni. Aveva frequentato le scuole a Romano e Seriate, per poi iniziare a fare la barista in un locale cittadino, l’ex Mamy, ma anche a Covo e Chiari. Perché fosse venuta a vivere a Romano lo spiega il papà: «L’avevamo portata in Italia dalla nostra città d’origine Chernivci – racconta – per curarla meglio perché affetta da una malformazione all’intestino. Dopo le operazioni in Ucraina, non essendo andate a buon fine, l’avevo portata da medici italiani che l’hanno curata e guarita per la gioia di tutti noi».

Yana dopo la scuola aveva scelto di fare la barista, poi dopo aver conosciuto Dumitru Stratan era andata a vivere a Castiglione delle Stiviere. «Avevo avuto occasione di incontrare Dumitru e di parlargli – ricorda il papà di Yana – ma non mi è mai piaciuto, però non mi sono mai permesso di condizionare mia figlia. Sua era stata la decisione di frequentarlo e vivere con lui e io l’ho rispettata. Ora però voglio che lui abbia il coraggio di dirmi il perché di quello che è stato capace di fare».

Lunedì Olexandr Malayko, che da due anni e mezzo lavora come gestore di una proprietà a Porto Santo Stefano, nell’Argentario, andrà al comando provinciale dei carabinieri di Mantova: «Spero che le forze in campo– conclude – consentano di ritrovare la mia Yana, anche se la sofferenza sarà infinita».

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