Sei metri e 800 «piastrelle» di lana fatte a mano, si illumina l’albero partecipato

Osio Sotto.La passione e la maestria coi ferri di 156 volontarie che, per 10 mesi, hanno lavorato per dare al Natale un segno della comunità.

È alto sei metri, largo tre e composto da 800 «piastrelle» di lana fatte all’uncinetto. Ma i veri elementi che compongono «L’albero partecipato» di Natale inaugurato sabato sera, a Osio Sotto, sono l’impegno, la passione e la maestria coi ferri di 156 donne osiensi che, per 10 mesi, hanno lavorato per dare al Natale un segno della comunità di Osio Sotto. La prima riunione per parlare dell’iniziativa si era svolta a febbraio. Le coordinatrici Milena Mastrogiacomo e Graziella Pironi (suo marito, Franco Gherardi, ha redatto il progetto dell’albero): «Non pensavamo l’idea piacesse così tanto – sostiene Milena – Alla fine siamo arrivate a realizzare più di 4mila piastrelle. Molta della lana usata era riciclata, altra è stata acquistata. Il Comune ci ha dato una mano ma diverse donne si sono autofinanziate: erano solo felici di partecipare».

Delle 4mila piastrelle realizzate all’uncinetto 800 sono servite per creare l’albero. Una per una sono state poi cucite insieme da Milena e Graziella su un una struttura di metallo realizzata dal fabbro Angelo Ghislanzoni (che ha fatto pagare al Comune solo il costo del materiale). Inoltre con 560 piastrelle sono state create delle cornici da esporre nelle vetrine dei negozi di Osio Sotto; 950 per creare dei pannelli attaccati ai lampioni che, col buio, si illuminano. Tutte le rimanenti sono servite a fare del bene: «Abbiamo creato dei ponchi – spiega ancora Milena – e poi delle coperte. Tutto verrà messo in vendita e il ricavato sarà devoluto in beneficenza». Molte coperte sono state anche già donate al Patronato San Vincenzo per regalare un po’ di calore a persone in condizioni di marginalità. Erano numerosi gli osiensi che ieri hanno partecipato all’inaugurazione de «L’albero partecipato» di Natale.

«Abbiamo apprezzato molto la voglia di fare, l’impegno e la creatività che sta dietro questa iniziativa – afferma l’assessore alla Cultura Daniele Pinotti – il Comune ha dato davvero poco. Tutto il resto l’hanno fatto la gioia e la disponibilità dei volontari. Il gruppo affiatato di volontari che si è venuto a creare ora non deve andare disperso». E non sarà così. Milena sottolinea che l’iniziativa proseguirà: molte donne scalpitano rimettersi ai ferri e anche tante giovani hanno chiesto di imparare come si lavora all’uncinetto.

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