Tenta furto in casa: inseguito dai vigili riesce a dileguarsi

PALOSCO. L’allarme lanciato dal proprietario dell’appartamento, poi i vigili hanno dato il via a un inseguimento rocambolesco per rintracciare l’autore.

Due inseguimenti si sono verificati nello stesso territorio a distanza di poche ore. È accaduto a Palosco mercoledì 24 aprile. Sono intervenuti gli agenti della polizia locale del paese, insieme ai colleghi di Bolgare: nel primo caso, avvenuto in mattinata, i vigili hanno dato il via a un inseguimento rocambolesco per rintracciare l’autore di un tentativo di furto in abitazione e nel secondo caso, nel pomeriggio, hanno intercettato un minorenne che si era allontanato da una comunità dell’Hinterland per una «fuga d’amore».

Tutto è iniziato alle 10 di mercoledì grazie a una chiamata da parte di un cittadino, che aveva subìto un tentato furto in casa e ha visto i ladri scappare su una Golf bianca. Le pattuglie in servizio si sono messe alla ricerca dell’auto intercettandola nel territorio di Palosco. Gli occupanti, forse nomadi, si sono dati alla fuga a folle velocità. La pattuglia di Bolgare ha occupato la carreggiata per impedire il passaggio del mezzo ma la Golf è riuscita a scappare comunque. A Palazzolo sull’Oglio si è dileguata. Dalle indagini è emerso che la Golf aveva una targa clonata.

Nel pomeriggio dello stesso giorno gli agenti si sono lanciati in un altro genere di inseguimento. Sempre nel territorio di Palosco hanno fermato un minorenne che si era allontanato da circa due settimane da una comunità. L’allarme è partito dalla sorella residente a Napoli. Il giovane è stato trovato in compagnia di una ragazza. Ha raccontato ai vigili di essere scappato dalla struttura perché voleva riabbracciare la sua fidanzata. Ma la fuga è stata interrotta e il minore è stato riaffidato alla comunità. Nella mattinata di ieri, alle 10, gli agenti della polizia locale di Bolgare e Palosco hanno fermato un veicolo sospetto a Palosco. Il giorno prima i colleghi di Brembate avevano già fermato lo stesso mezzo, guidato da un 40enne siciliano: l’auto aveva un gancio da traino installato, non dichiarato sulla carta di circolazione. Era scattato il fermo per tre mesi ma, come se nulla fosse successo, a distanza di poche ore ieri mattina il veicolo circolava comunque. È scattata la sanzione e ancora il fermo. Dai controlli è emerso che l’auto è sospettata di aver messo a segno «truffe dello specchietto».

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