
Tra i fondatori del Cai locale, Treviglio piange Angelo Aresi
IL LUTTO. Aveva 82 anni: ha dedicato parte della sua vita alla rinascita del Cai locale. Uomo di fede profonda, aveva una predilezione per la Vergine delle Lacrime.
Treviglio
Grande appassionato di montagna, tra i rifondatori del Cai Treviglio, è mancato ai suoi cari e alla città tutta Angelo Aresi, 82 anni, personaggio indimenticabile nella Treviglio civile e cristiana, che ha onorato con tanta buona e operosa volontà di servizio.
La sua storia e la passione per la montagna
Da giovane, nel 1965, aveva fatto parte dello sparuto gruppo di coetanei per rifondare appunto il Cai trevigliese riportandolo ai fasti del passato e da allora non l’ha più abbandonato, sia permanendo ininterrottamente nel consiglio direttivo nel ruolo di segretario sia assicurando al Club una gestione sicura e dinamica, una vera «colonna» nella storia dell’associazione. Ma non era solo «l’uomo Cai» per eccellenza, amava la montagna come seconda famiglia, coinvolgendo anche quest’ultima, i due figli e la moglie, tra campeggi ed escursioni. I colleghi del Cai lo ricordano protagonista esemplare di ogni tipo di sport montano: ha praticato infatti lo sci da discesa e quello di fondo partecipando alla Marcialonga, affrontando cime difficili e vie ferrate soprattutto nelle Dolomiti, d’inverno e d’estate.
Uomo di fede profonda, innamorato della V ergine delle Lacrime, cristiano impegnato fin da giovanissimo accanto a don Sandro Mezzanotti, lascia un ricordo intenso di sposo e padre attento alla famiglia, alla moglie Mariella, ai figli don Giorgio (ora parroco nel bellunese) e Paolo con Laura e i nipoti Alessia e Teo, la sorella Bambina. La Messa funebre, celebrata da don Giorgio, è stata una testimonianza corale di affetto dei trevigliesi che lo ricordano come uno dei migliori fra loro.
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